insediamento rupestre

Castellaneta, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' medievale

L’insediamento rupestre di Santo Stefano, databile al XI secolo, si estende lungo il fianco occidentale della omonima gravina a circa tre chilometri dalla cittadina, costeggiata anticamente da un tratto della via Appia. Il primo dato documentale riguardante il villaggio di Santo Stefano è del 1258. Al villaggio si accede tramite un’ampia scalinata che inizia sul ciglio della gravina in prossimità di una masseria, le grotte che compongono l’insediamento sono disposte su tre livelli, riutilizzate di recente come ricoveri per animali. All’interno del villaggio vi è una grotta chiesa, il cui interno ha una forma rettangolare divisa tra navata e presbiterio separati da due passaggi architravati irregolari poggianti su pilastri addossati alle pareti e su un pilastro centrale oggi mozzo, manca la zona absidale e l’altare, ma è probabile che siano stati eliminato a seguito dell’abbassamento del piano generale dell’ambiente.La gortta presente delle decorazioni pittoriche, sul pilastro della parete sinistra è raffigurato un San Nicola in stile orientale, abbigliato riccamente, dipinto con tratti di contorno monocromi su sfondo azzurro in atto di benedire alla greca. La datazione dell’affresco è collocabile tra al seconda metà del XIII e gli inizia del XIV secolo. All’interno della cripta vi è raffigurato un Santo Stefano, figura che ha dato il nome all’intera gravina; il dipinto, datato al XIV secolo, mostra il santo nimbato, riccamente vestito, sulla tunica bianca indossa la dalmatica – una veste liturgica - riccamente ricamata, piedi sono calzati e regge con la mano destra un libro e con la sinistra un turibolo a sfera (incensiere)

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