menhir

Giurdignano, non determinabile

Il menhir è infisso su un affioramento calcarenitico. Intorno al menhir, sull’affioramento roccioso sono scavate una decina di fosse trapezoidali che potrebbero essere interpretate come i resti di una piccola necropoli. Sul fianco meridionale dell’affioramento è scavata una piccola grotta, decorata con immagini sacre, ampiamente ritoccate: riconoscibile sul lato sinistro vi è l’immagine di una Madonna, mentre sulla parete di fondo è raffigurato San Paolo accanto ad un ragno che tesse la tela: è evidente l’allusione iconografica alla protezione del santo contro il morso della taranta. La contestualizzazione cronologica di questi manufatti è, oggi, fortemente ostacolata dal fatto che i terreni circostanti sono stati fortemente manomessi, con riporti di terra e sbancamenti, come anche le fosse sono, oggi, svuotate

  • OGGETTO menhir
  • MATERIA E TECNICA Reperti archeologici/ pietra/ incisione, intaglio
  • CLASSIFICAZIONE area ad uso funerario
  • LOCALIZZAZIONE Giurdignano (LE) - Puglia , ITALIA
  • INDIRIZZO Via S. Paolo, Giurdignano (LE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A Giurdignano, piccolo paese nella provincia di Lecce conosciuto come “il giardino megalitico del Salento” (proprio perché conserva nel suo territorio numerosi dolmen e menhir), poco fuori dal centro abitato, lungo la via vicinale Vicinanze - Giurdignano, si conserva un piccolo complesso monumentale costituito da un menhir e dalla cripta sottostante, dedicato al Santo Dottore della chiesa cattolica: San Paolo. Il termine menhir, parola di derivazione bretone che significa “pietra lunga” o “pietra dritta”, indica dei monoliti grezzi e allungati, infissi verticalmente nel terreno o nel banco di roccia, e sono conosciuti in Salento col nome di “pietrefitte”. Si tratta, dunque, di pilastri monolitici di funzione ancora dubbia (installazioni cultuali o simboli di confine e orientamento geografico) e di altrettanto incerta attribuzione cronologica (periodo preistorico o altomedievale). L’assenza, finora, di indagini puntuali e sistematiche su questa classe di monumenti, insieme alle notevoli problematiche connesse con la loro tutela e conservazione, impongono una certa cautela nella valutazione delle loro funzioni pratiche o simboliche ad essi, in passato, attribuite. Inoltre, si deve considerare che molti menhir sono stati reimpiegati in strutture rurali o in contesti urbani e dunque hanno perso qualsiasi connessione con il contesto originario. Spesso i menhir salentini sono collocati nelle immediate vicinanze di chiese o cappelle e hanno nomi esplicitamente riferiti alla tradizione cristiana, come nel caso dell’esemplare di Giurdignano. Molti hanno incisioni cruciformi sulle superfici o conservano, sulla sommità, basi lapidee e piccoli incassi probabilmente funzionali all’alloggiamento di croci in pietra o in ferro. Sulla base di queste evidenze è stato ipotizzato da alcuni studiosi un fenomeno di progressiva “evangelizzazione” dei pre-esistenti menhir (che dunque avrebbero una possibile origine pre-protostorica), attuato nel tempo e senza una precisa definizione cronologica. Posizione divergente hanno invece assunto negli ultimi anni altri studiosi che, esprimendo forte scetticismo su una cronologia così antica, sostengono una datazione dei monumenti salentini non anteriore all’epoca alto-medievale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • SPECIFICHE DI REPERIMENTO ambito pugliese
  • CONDIZIONE GIURIDICA dato non disponibile
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389264
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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