Terme romane (terme, luogo ad uso pubblico)
Complesso termale ubicato nel settore sud-occidentale dell'area urbana di Velia ai piedi del versante meridionale della collina dell''acropoli. L'area su cui sorge l'edificio è legata all'utilizzo delle acque già prima della costruzione dell'edificio stesso come testimonia la presenza di un pozzo cisterna presso l'angolo sud-orientale e nella zona settentrionale, al centro del cortile di servizio. L'edificio presenta una forma trapezoidale ed è esteso per un''area di mq 1100. E' realizzato in opera vittata in arenaria e cotto. Il nucleo principale dell'edificio è costituito dal frigidario e dagli ambienti caldi. L'ingresso è sul lato orientale: è preceduto da un pianerottolo in basoli di arenaria. Gli ambienti del nucleo centrale sono realizzati in laterizi, mentre nei punti periferici viene impiegata l'opera listata. Sono, inoltre, presenti modifiche e rifacimenti in opera a ciottoli relative a rifacimenti di IV sec. d.C. Sulle pareti interne dell'edificio, in particolare nel tepidario, nel frigidario e nei vani 7, 5, 9 si conservano tracce di intonaco pertinente alle lastre di rivestimento marmoree. Le pareti del settore caldo conservano ancora la presenza di tubuli. Atrio (m 8.7x4.4). Paramento in opera listata. L'ingresso è inquadrato da due piedritti in laterizio sormontato da un arco crollato. La soglia è sottolineata da lastre in arenaria. Ad ovest si trova l'accesso al vestibolo (m 2.35) ristretto nel IV sec. d.C. per mezzo di due ante di m 0.37 e, successivamente, tamponato. Vestibolo (m 9x9.75): si trova ad ovest dell'atrio; gli elevati si conservano per un'altezza massima di m 1.55 a nord e 0.60 a sud. Apoditerio (m 11.5x9,35): ambiente di pianta trapezoidale con paramento in opera listata con elevati di m 0.56 a nord e 2.55 a sud. In prossimità dell'angolo nord-orientale si conservano tracce di intonaco parietale. Frigidario (m 8.85x9.0): gli elevati si conservano per un massimo di m 0.23 ad est e m 3.6 a sud. Il paramento è in opera laterizia. Il pavimento, convergente verso il centro dove si trova un tombino, è decorato da un rivestimento musivo a scene marine. L'accesso al frigidario è scandito da due colonne poggianti su basi attiche delle quali solo una si conserva per un'altezza di m 0.85. Sul lato occidentale del vano si apre un ambiente (m 3.30x2.90) destinato all'alloggiamento del labrum. Gli elevati si conservano per un massimo di m 3.40. La parete settentrionale è in laterizio, mentre quelle est ed ovest sono in laterizio e opera listata. Sulla parete ovest si apre una finestra. Il pavimento presenta al centro un avvallamento e tracce di due incavi. Lungo il lato sud-occidentale del frigidario si trova la piscina absidata 4b (5.20x2.80). L'elevato si conserva per un massimo di m 3.80 sul lato meridionale. Le pareti sono in opera listata, mentre i pilastri anteriori in opera laterizia. La vasca è profonda m 1 ed è accessibile mediante tre gradini alti m 0.95 e larghi m 5.20. Al centro dei lati brevi si aprono due nicchie di m 1.05, profonde 0.50. Nella parete occidentale, a m 1.80 di altezza, si aprono tre finestroni. Lungo il lato orientale del frigidario si trova la piscina rettangolare 4c (4.35x2.25), con pareti conservate per un massimo di m 1.50 in elevato. Le pareti sono in opera listata, mentre i pilastri sono in laterizio. Nell'angolo sud-occidentale si trova una struttura circolare pertinente ad una fornace realizzata in fase tarda. Vano di passaggio 5 (m 2.95x2.45): è situato lungo il lato occidentale del frigidario. L'elevato si conserva per un massimo di m 3.40 ad ovest. La parete ovest è in opera listata, mentre le pareti nord, sud ed est in opera laterizia. E' dotato di copertura a crociera; sulle pareti si conservano tracce di intonaco parietale e alcuni fori per l'alloggiamento di scaffali. Tepidario (m 7.40x7.30). Si trova nel settore settentrionale dell'edificio. L''elevato, in opera laterizia, si conserva per un massimo di m 1.60 ad ovest. Alle basi delle pareti si conservano tubuli ricoperti da lastre di marmo. Il pavimento, in lastricato, presenta, reimpiegate, due epigrafi. La parete nord presenta l'accesso al vano 7; la parete ovest l'accesso al calidario e all'ambiente 5. Vano 7 (m 6.10x5.90): l'elevato si conserva per un massimo di m 1.70 e presenta un paramento in opera laterizia. Presso l'angolo nord-occidentale si trova una rientranza, coperta da volta a crociera, nella quale era posto un labrum. Calidarium (m 7.45x8). E' dotato di muri con paramento in opera laterizia conservati per un massimo di m 3.28. E' presente una finestra sulla parete occidentale. Due vani d'accesso sono situati sulla parete orientale. L'ambiente è dotato di due absidi sui lati sud ed ovest. Abside 8a (m 4.8x3.8): ambiente con funzione di piscina riscaldata con pareti in laterizio conservate per un'altezza massima di m 2.50. E' dotato di un praefurnio. Abside 8b (m 5.2x2.6): è situato lungo il lato meridionale del calidario. Il lato ovest è semicircolare. In seguito a dei lavori di ristrutturazione, eseguiti nel IV sec. d.C., l'abside viene chiusa da una scala alta m 1.35. L'emiciclo viene diviso in due settori: nel settore nord viene ricavata una vasca. Vano 9 (2.80x1.90): ambiente di passaggio fra il vano 8 ed il frigidario 4. Gli elevati si conservano per un massimo di m 3.15. La parete est è in opera listata, mentre le altre in opera laterizia. Sulle pareti ovest ed est si aprono due finestre. Corridoio 10 (2.35x1.75): mette in comunicazione il frigidario 4 con il vano 11. Gli elevati, in opera laterizia e listata, sono conservati per un'altezza di m 2.40. Gli ingressi sono sottolineate da soglie in mattoni. Vano 11 (m 11.95x6.75): occupa il settore orientale dell'edificio. Gli elevati si conservano per un'altezza massima di m 2.55. Il pavimento si caratterizza per una pendenza funzionale al convogliamento delle acque in un tombino. In corrispondenza del lato occidentale, si apre la vasca 11a con elevati in opera listata. Il lato settentrionale dell'edificio è occupato dalla latrina 12 (m 7.60x5.90), accessibile dall''atrio, con elevati conservati per un massimo di m 1.80. Corridoio 13 (larghezza m 2.30), ad L, è situato lungo il lato occidentale dell''edificio. Vano 14 (m 5.80x1.35): si tratta di un corpo scala dotato di una vasca, addossato nello spigolo sud-occidentale dell'edificio. E' composto da sette gradini in blocchi di arenaria terminanti in un pianerottolo di m 1.65x1.60. Ad una quota più bassa si trova una vaschetta in cocciopesto di m 1.35x1.35. Vano 15 (5.60x0.85): ambiente con pozzo-cisterna accessibile dall'asse stradale est-ovest. L'ingresso è sottolineato da un arco in sesquipedali. All'interno dell''ambiente si trova un pozzo di m 0.45x0.54. Vano 16 (m 9.50x13.50): cortile di servizio ubicato nel settore nord-occidentale dell'edificio. Si tratta di un'area sterrata, delimitata a nord da un muro di contenimento in opera pseudo-poligonale, con al centro un pozzo più antico
- OGGETTO terme
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CLASSIFICAZIONE
luogo ad uso pubblico
- LOCALIZZAZIONE Ascea (SA) - Campania , ITALIA
- INDIRIZZO Via Velia, Ascea (SA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le prime tracce dell'edificio furono rinvenute dal Sestieri, che ne da notizia nel 1960. In quegli anni era stata messa in luce parte dell'Insulsa I con la strada prospiciente, e parte dell'ultimo tratto di Via Porta Rosa, entro cui si dispone l'edificio termale. Il Sestieri (Sestieri 1961) ne riconosce immediatamente la funzione e propone una cronologia alla metà circa del III sec. d.C. Lo scavo fu proseguito da M. Napoli, che a partire dal 1961 subentra al sestieri nella conduzione della Soprintendenza di Salerno. Non è possibile individuare precisamente l'anno in cui fu ripreso lo scavo e la sua evoluzione nel corso del tempo. E' sicuro invece che nel 1975 tutto l'edificio risultava completamente rimesso in luce, come dimostrano i rilievi di quell'anno conservati in archivio. Nel 1966 M. Napoli, proponendo la prima sintesi delle ricerche archeologiche a Velia, fa riferimento alle terme, considerandole "parzialmente scavate" (Napoli 1966). Nel 1972 accenna alla scoperta del "muro perimetrale ad andamento poligonale" e di "un tratto della strada di Porta Rosa (Napoli 1972; Napoli 1973)
- TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500274808-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
scheda storica (1)
scheda storica (2)
scheda storica (3)
scheda storica (4)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0