Epitafio di Simplicia (lastra/ di chiusura)

Roma, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ III - IV

Lastra scoperta nel 1862 e copiata dal Garrucci, che testimonia il testo completo e inserito in una tabula ansata con menorà nell'ansa sinistra; già il Frey negli anni 30 del XX secolo ne vede solo la metà conservata. La larghezza originaria doveva essere di c.a 90 cm e dunque la lastra poteva chiudere un loculo. E' un'iscrizione greca su 3 righe, dai caratteri che rimpiccioliscono dalla prima alla terza (cm 3.5/ 1.5); i caratteri capitali sono apicati, con epsilon e sigma lunati e omega corsivo; sono presenti segni divisori a tratto obliquo. Si tratta dell'epitafio di Simplicia (?), che si apriva con la consueta formula segnaletica ("enthade keite"- qui giace) seguita dall'indicazione della carica onorifica rivestita ("meter synagoges" - madre della sinagoga) e dall'attributo "philandros" - amante del marito, il cui nome doveva seguire con l'indicazione dell'appartenenza alla sinagoga

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