Epitafio di un nomonathès (lastra/ di chiusura)

Roma, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ III - IV

Lastra marmorea parzialmente ricomposta da 7 frammenti. Lo spazio è occupato da un'epigrafe in greco che nella parte conservata corre su 6 righe; il ductus è incerto, l'ordinatio pessima, le lettere corsiveggianti (alfa, mi, omicron corsive, epsilon e sigma lunati). Nel testo si identificano due appellativi del defunto, "nomomathes" - amante della Legge e "amiantos" - privo di colpa, un'indicazione temporale (12 giorni), relativa alla durata della vita, e un invito a non dimenticare ("aei mimeso", che sia sempre ricordato); l'ultimo sintagma nomina il "padre dei saggi", forse da collegare al verbo precedente. Sull'ultima riga si allineano da sinistra a destra una menorà con base triangolare, bracci tratteggiati e lucerne rappresentate singolarmente (cm 5 x 9), un rotolo del Sefer Torà (cm 4.5) e un toro molto stilizzato, gradiente verso sinistra (cm 4 x 11)

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