Frammento di fronte di sarcofago decorato ad altorilievo; la porzione conservata corrisponde a una fascia del margine inferiore, dal centro circa all'angolo destro. Da sinistra verso destra il rilievo presenta una figura stante, scalza, raffigurata di prospetto, di cui si conservano i piedi e parte delle gambe (accanto al piede destro è un elemento reso a rilievo basso, scarsamente conservato e difficilmente leggibile, che potrebbe essere un grappolo d’uva); seguono una figura femminile recumbente,vista di spalle, mancante del capo e del braccio destro; un drappo le copre la parte inferiore del corpo e parte del braccio sinistro. Sulla stoffa posano anche tre zampe leonine, sostegni di trapeza; segue un’anfora rappresentata di prospetto, da cui sgorga dell’acqua. Benché frammentaria, la figura femminile è la meglio conservata: rimangono parte della schiena, nuda fino ai glutei, l'omero sinistro e le gambe, coperte da un panneggio; il corpo è snello, i volumi plastici, la colonna vertebrale è segnata da un profondo solco. Il drappeggio del tessuto avvolto intorno al gomito e ai fianchi è reso con pieghe rigide e profonde. Se i soggetti rappresentati sono, individualmente, piuttosto frequenti, non lo è la scena nel suo insieme: si potrebbe trattare di un tiaso marino (l'iconografia permetterebbe di riconoscere la figura femminile come una Nereide, e allo stesso contesto rimanderebbe l'anfora zampillante), di una scena mitica (con la personificazione di una fonte?) o più in generale di un soggetto dionisiaco (l'incontro tra Dioniso e Arianna?). A livello stilistico, il rilievo piuttosto alto, la rigidità delle pieghe, l'uso del trapano, l'organizzazione spaziale, le proporzioni falsate depongono per una datazione piuttosto tarda, tra seconda metà del III e inizi del IV secolo e.v