Sarcofago "di Urania" (sarcofago)

Roma, SECOLI/ ARCHI DI SECOLI/ III - IV

Il sarcofago “di Urania” venne scoperto nel cubicolo della Menorà, in situ. Nel 1862 Garrucci lo descrive così: “una donna (che tiene ndr) una lira. Essa siede in cattedra e veste una sistide la cui abbottonatura lascia scoperto l’omero destro; è poi involta nel pallio ed ha un plettro nella destra, ed appoggia la sinistra alla lira. La donna che sta davanti a lei è la musa Urania, il che noi giudichiamo da ciò, che essa colla destra innalzata indica il cielo ed ha la sfera nella sinistra, indizi certissimi: ai quali se si aggiunge la testa ornata di due penne che era nella stanza (...). Sul cantone destro miriamo un uomo sedente con volume nella destra in atto di parlare con un uomo barbato che gli sta ritto dinnanzi in portamento da filosofo cioè involto nel pallio alla esomide e con volume in mano. Fra queste due figure vedesi un orologio solare posto sopra una colonna. La parte di mezzo del sarcofago è scolpita a scanalature sinuose nel cui mezzo, ove formasi la mandorla, è scolpito un botticino. Tutto qui è stato dipinto a colori e ad oro (...) l’uomo sedente è dipinto in veste a maniche strette, cioè in dalmatica con galloni di porpora orlati di oro". La lunga descrizione riportata è quanto rimane della fronte del sarcofago, attualmente perduta; rimangono base, retro e parte del lato sinistro. Sono visibili solo tracce della strigilatura

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