I luoghi del film “La nave bianca”. Il ponte girevole di Taranto e il castello aragonese
https://it.wikipedia.org/wiki/La_nave_bianca#/media/File:La_nave_bianca.jpg (pubblico dominio)
Roberto Rossellini regista, Francesco De Robertis, La nave bianca, 1949, Fotogramma del film
dal Catalogo
Il ponte girevole
Il ponte girevole della città di Taranto fu costruito nel 1887 a seguito dell’indizione di un concorso bandito dal Genio Militare per unire la zona nuova della città all’Isola Madre, a seguito degli studi che resero navigabile il canale, voluto da Ferdinando d’Aragona per difendere la città da un eventuale attacco saraceno, tra le rade di Mar Grande e Mar Piccolo e per consentire l’accesso delle navi all’Arsenale Militare Marittino nel Mar Piccolo.
All’epoca esistevano pochi esempi di ponte girevole, pertanto non vi erano esempi di comprovata validità sul sistema di apertura e chiusura. Il progetto vincitore fu quello presentato dalla Impresa Industriale Italiana di Napoli. Il ponte ottocentesco era costituito da un arco in legno e metallo ribassato, diviso in due porzioni che si riunivano in chiave con la possibilità di ruotare in maniera indipendente l’una dall’altra attorno ad un perno verticale fissato alla spalla corrispondente. Ogni porzione proseguiva oltre il perno con un aggetto di circa 11 metri (retrobraccio) con la funzione di ospitare le zavorre di contrappeso.
Il funzionamento era azionato da turbine idrauliche alimentate da un serbatoio idrico posto nell’adiacente Castello Aragonese.
Nell’agosto del 1957 iniziò la demolizione e la ricostruzione del nuovo ponte su progetto realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savignano che prevedeva l’introduzione di argani meccanici azionati da comandi elettrici.
Il castello aragonese
Il castello della città di Taranto sorge all’angolo sud orientale dell’Isola Madre (città vecchia), si affaccia sul Mar Grande a sud e ad est sul Canale Navigabile che collega il mare aperto al Mar Piccolo. L’attuale configurazione risale all’epoca aragonese, tuttavia questa si imposta sulla fabbrica di un precedente castello d’epoca sveva, con ogni probabilità dotato di fossato. Durante l’epoca aragonese, nell’ambito del generale progetto delle opere di difesa della città, il castello fu ricostruito, ampliato e affiancato da un fossato (successivamente canale) che mise in comunicazione il Mar Piccolo con il mare aperto. Tali opere di difesa di fatto resero il promontorio su cui sorgeva la città (ora città vecchia) una vera e propria isola. Al canale si collegava il vero e proprio fossato del castello che difendeva la fortezza ad ovest e a nord. Il collegamento con la città era garantito da un ponte levatoio. Attualmente l’area del fossato è occupata da giardini.
Il film “La nave bianca” riprende il paesaggio urbano e costiero della città di Taranto nel 1941, durante l’apertura del ponte girevole, con affianco il Castello Aragonese e l’Arsenale Militare. Le scene ritraggono i reali cittadini che salutano dalla banchina il passaggio della nave, restituendo una scena assolutamente consueta e realistica della città durante il periodo bellico, periodo in cui il ponte girevole è stato sempre aperto per favorire le operazioni militari.
Catalogo Generale dei Beni Culturali
R. De Liguori fotografo, Tettoia da lavoro - Golfo di Taranto, XIX sec, albumina/carta, Villa D’Ayala – Valsa (Salerno)
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Giovanni Battista Rossi fotografo, Taranto – ponte girevole, 1873-1920, gelatina bromuro d'argento/ vetro, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Fotografo non identificato, Castello Aragonese – Taranto, 1600314500