Idillio Infranto. Campagna e città nella Puglia degli anni ’30

a cura di Paola Diomede

Nello Mauri regista, Idillio Infranto (1931), copertina DVD, Dal Sud Editore, 2010 Sud Editore, 2010
Nello Mauri regista, Idillio Infranto (1931), copertina DVD, Dal Sud Editore, 2010

dal Catalogo

Idillio Infranto è un piccolo capolavoro del cinema muto girato in Puglia. I luoghi in cui vengono ambientate le scene fanno emergere il contrasto tra la forte identità del mondo contadino e la fugacità della vita cittadina, rappresentata dalle riprese del Corso Vittorio Emanuele a Bari, dal Teatro Magherita e dalle luci del Palazzo Mincuzzi, simbolo della nascita della Bari moderna.  

Il film fu prodotto dalla “Apulia Cine” di Orazio Campanella, un imprenditore di Acquaviva delle Fonti, che per dirigere il film contattò il regista Nello Mauri.

Nel 1986 la pellicola originale venne ritrovata in una vecchia cassapanca e da quel momento iniziarono le attività di restauro e di sonorizzazione. Nel 2008 la Teca del Mediterraneo in partnership con la Cineteca Nazionale di Roma, ne promosse il restauro digitale.

La pellicola è interamente girata in Puglia, nella città di Acquaviva delle Fonti, nelle campagne della Murgia tra Cassano delle Murge e Santeramo in Colle e nei rioni Monti e Aja Piccola di Alberobello. Le scene cittadine ritraggono alcuni scorci della città di Bari. La fotografia è di Raoul Perugini.

Il Rione Monti e il rione Aja Piccola costituiscono il centro storico di Alberobello, oggi Patrimonio Unesco. L’area dove sorge l’abitato è citato nelle fonti documentarie d’epoca medioevale come “Sylva aut nemus arboris belli, concessa nel 1481 da Ferdinando d’Aragona ad Andrea Matteo Acquaviva, conte di Conversano. Nel corso del XVII secolo il casale di Alberobello si sviluppò, come attestato da diversi documenti dell’epoca, tra cui quelli relativi al rispetto della “Pragmatica Baronibus” da parte del Conte di Conversano Giangirolamo Acquaviva detto il “guercio di Puglia”. La legge disponeva l’approvazione da parte della corte di Napoli e il relativo pagamento dei tributi per ogni nuovo insediamento locale sul territorio del Regno. Tuttavia, il modus aedificandi locale che si basava sull’utilizzo della tecnica costruttiva “a secco”, senza l’utilizzo di malte e leganti, permise al Conte di Conversano di aggirare la legge e nel contempo di contribuire alla diffusione di questa particolare tecnica costruttiva in tutto il territorio della Valle d’Itria. I primi trulli pugliesi sono a pianta crcolare, successivamente quadrangolare, coperta da una pseudo cupola autoportante, esternamente completata da un tegumento cosiddetto “a chiancarelle” (lastre di pietra calcarea disposte a cerchi concentrici). Tali piccole costruzioni sono l’elemento caratterizzante di Alberobello e dell’intero territorio della Valle d’Itria, testimonianza di una cultura costruttiva fortemente radicata nella regione basata sull’utilizzo della risorsa lapidea e di una tecnologia di naturale benessere termoigrometrico. L’abitato del Rione Monti è costituito da circa 1000 trulli abbarbicati su una lieve altura e disposti in sette strade. L’abitato dei Rione Aja Piccola conta circa 400 trulli distribuiti lungo otto strade. Entrambi gli insediamenti sono stati dichiarati monunento nazionale agli inizi del 1900 (Decreto del 1910, Rione Monti – Decreto del 1930, Rione Aja Piccola). 

 

Il Teatro Margherita è costruito nel vecchio porto di Bari. La costruzione su pali fondati nel mare, completata nel 1914, è dovuta alla necessità di eludere il contratto tra la famiglia Petruzzelli e il Comune, sulla base del quale era impedito all’amministrazione di edificare altri teatri su suolo comunale. Questa particolare caratteristica lo rende l’unico teatro in Europa costruito su palafitte. Il progetto, in stile Liberty, è di Francesco De Giglio e Luigi Santarella per la “Società anonima pubblici divertimenti Orfeo”. La facciata principale, che fa da sfondo al Corso Vittorio Emanuele, si distingue per la presenza di un grande arco racchiuso tra due torri con pinnacoli e grandi aperture delimitate da lesene con capitelli corinzi. Un’ampia finestra termale domina la facciata laterale. All’interno il foyer è dominato da una cupola con stucchi e dipinti murali opera dei pittori Colonna. L’edificio subì gravi danneggiamenti in seguito ai bombardamenti del 1943 e dell’esplosione della nave Handerson nel porto di Bari il 9 aprile 1945. Un primo restauro si deve alla stessa società costruttrice nel corso del 1946. Il teatro fu adibito a sala cinematografica fino al 1980. Dal 1980 al 2009 è rimasto chiuso al pubblico. Restaurato negli ultimi anni, è sede, del “Polo del Contemporaneo” insieme ai prospicienti edifici Ex Mercato del Pesce e Sala Murat. 

Autore sconosciuto, Orazio Campanella, anno 1930, Archivio Alinari, Collezione Lerario, Acquaviva delle Fonti Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=6423198
Autore sconosciuto, Orazio Campanella, anno 1930, Archivio Alinari, Collezione Lerario, Acquaviva delle Fonti

Autore sconosciuto, Alberobello – veduta panoramica, 1878, gelatina bromuro d'argento/ carta, 1600367148 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Autore sconosciuto, Alberobello – veduta panoramica, 1878, gelatina bromuro d'argento/ carta, 1600367148

Autore sconosciuto, Alberobello – veduta dei trulli, 1878, gelatina bromuro d'argento/ carta, 1600367782 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Autore sconosciuto, Alberobello – veduta dei trulli, 1878, gelatina bromuro d'argento/ carta, 1600367782

Michele Ficarelli, Alberobello – scorcio del centro storico, 1899-1900, gelatina bromuro d'argento/ carta,1600366992 Catalogo Generale dei Beni Culturali
Michele Ficarelli, Alberobello – scorcio del centro storico, 1899-1900, gelatina bromuro d'argento/ carta,1600366992

Bibliografia

Vito Attolini, Alfonso Marrese, Maria A. Abenante, Cineasti di Puglia. Autori mestieri storie, Bari, 2006

Angelo Ambrosi, Raffaele Panella, Giuseppe Radicchio, E. Degano (a cura di), Storia e destino dei trulli di Alberobello. Prontuario per il restauro., Fasano (Bari), 1997