Itinerari culturali del medioevo pugliese
Otranto. Cattedrale, mosaico pavimentale, la cacciata di Adamo ed Eva, particolare
dal Catalogo
La chiesa di Santa Maria della Croce di Casarano, è conosciuta anche come chiesa di Casaranello o chiesa dell'antico cimitero. Il primo nucleo costruttivo risale al 450 d.C. Inizialmente a pianta latina, l'edificio ha subito diverse modifiche ed aggiustamenti. Al XIII secolo risalgono gli affreschi della volta e della navata centrale. Le navate laterali più basse sono state aggiunte nel XIV secolo. Alla prima fase di vita della chiesa risale lo splendido mosaico a tessere policrome che tappezza la volta dell’edificio con una sintassi decorativa che iscrive i motivi figurati in ornati geometrici e campisce l’area della chiave di volta con un motivo a “coda di pavone” (opus pavonaceum). Allegorie e temi propri del simbolimo paleocristiano si succedono nella volta, con la raffigurazione del Paradiso celeste (l’Empireo con i nove cieli) e del Paradiso terrestre collegati da elementi simbolici (l’opus pavonaceum, il tralcio di vite, la melagrana e la medusa). A realizzare l’opera hanno forse provveduto maestranze di provenienza orientale. La forte valenza simbolica della raffigurazione, tipica del Cristianesimo delle origini, promuove il culto di Maria, che guida i fedeli dalla terra verso il Cielo (da qui la denominazione della chiesa Sancta Maria Crucis). Sul muto nord è inserito invece un lembo di mosaico pavimentale, anch’esso pertinente alla prima fase di vita della chiesa.
All’interno della cattedrale di Otranto (1088) si può ammirare una delle opere d'arte più note ed affascinanti del patrimonio culturale pugliese: il pavimento a mosaico che ricopre interamente la cattedrale, realizzato in tessere policrome di calcare locale durissimo. Un’iscrizione nella parte inferiore del mosaico rende noto il nome dell’autore, Pantaleone, monaco dell'abbazia di S. Nicola di Casole, che ne ideò il disegno e ne coordinò l’esecuzione tra il 1163 e il 1166. Il pavimento è realizzato in opus tesselatum, a tessere per lo più quadrate, in calcare locale dalla ricca policromia, con inserzione di tessere in pasta vitrea di vari colori. Stilisticamente le figure sono delineate in maniera piuttosto schematizzata ed irregolare, campite in maniera poco ordinata; di grande effetto, invece, la ricerca cromatica. I molti rimaneggiamenti subiti e gli eventi legati alla distruzione della città ad opera dei Turchi nel 1480 non ne hanno sostanzialmente alterato il grandioso schema compositivo che crea un grande tappeto a ricoprire la navata centrale, l’abside ed il transetto. Il Ciclo dei Mesi e dello Zodiaco, le scene del Vecchio Testamento con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso, l'offerta di Caino e Abele e l'uccisione di quest'ultimo, le rotae con personaggi biblici e animali, il Ciclo di Giona, il tema biblico con Sansone sul dorso del leone, il ciclo cavalleresco di Artù ed altri episodi tratti dal ciclo carolingio e bretone, sono solo alcune delle tante raffigurazioni che riempiono la composizione, unificate dal grande Albero della Vita, tema centrale dell’opera.
Itinerari culturali del medioevo pugliese
Otranto. Cattedrale, mosaico pavimentale, particolare
Itinerari culturali del medioevo pugliese
Otranto. Cattedrale, mosaico pavimentale, la cacciata di Adamo ed Eva, particolare
Itinerari culturali del medioevo pugliese
Casarano. Santa Maria della Croce, mosaico della volta