Duomo di Cosenza
Gianlucacs, Public domain, via Wikimedia Commons
Gianlucacs, Duomo di Cosenza, 2007, fotografia digitale
dal Catalogo
Nel centro storico della splendida città di Cosenza, sorge la Cattedrale consacrata a Santa Maria Assunta; è conosciuta anche con il nome di Duomo e venne inaugurata il 30 gennaio del 1222 al cospetto di Federico II Hohenstaufen (1194-1250).
L’edificio sorge sicuramente sui resti di una chiesa di origini più antiche, probabilmente danneggiata a causa di un terremoto. La facciata a salienti, è caratterizzata dalla presenza di tre imponenti portali di accesso, su cui si trovano tre rosoni. L’interno è scandito da una divisione in tre navate e vi sono edificate alcune importanti cappelle, come quella dedicata alla Madonna del Pilerio: qui, è custodita un’icona risalente al XII secolo di origine bizantina che ritrae la Vergine mentre allatta il Bambino.
All’interno della Cattedrale, inoltre, sono custoditi i monumenti funebri di Enrico VII Hohenstaufen (1211-1242) – figlio di Federico II - e Isabella d’Aragona (1247-1271).
La sepoltura di Enrico VII corrisponde ad un sarcofago di origine ellenista, su cui è rappresentato il mito di Meleagro. Per Isabella d’Aragona – i cui resti mortali si trovano oggi nella basilica di Saint Denis in Francia - si scelse di realizzare una trifora cieca in cui collocare le statue dedicate rispettivamente alla Madonna col Bambino in posizione centrale, mentre ai lati vi sono quelle riservate al re Filippo III – marito di Isabella – e alla stessa regina.
Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Valente, Concetto, Cosenza - Cattedrale di S. Maria Assunta, facciata, 1901-1925, gelatina ai sali d'argento, MPI6053017
Alfredo Ledonne ,CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons
Alfredo Ledonne, Sarcofago di Enrico VII di Hohenstaufen, duomo di Cosenza, Italia, 2012, fotografia digitale
Salvatore Migliari, CC BY 3.0, Wikimedia Commons
Salvatore Migliari, All'interno del Duomo, 2004, fotografia digitale
Alfredo Ledonne, Wikimedia Commons, public domain
Alfredo Ledonne, La Vergine del Pilerio, 2012, fotografia digitale