Renata Cuneo: disegnare scolpendo e scolpire disegnando
L’itinerario si snoda per Savona, la città di Renata Cuneo (1903-1995), tra le testimonianze di un’esistenza totalmente dedicata all’arte.
Carlo Ludovico Ragghianti, nel catalogo della mostra personale alla Galleria Nuova Strozzina a Palazzo Strozzi, Firenze, scrisse: “Conosco pochissimi scultori che possano offrire un’esperienza grafica così straordinaria come quella di Renata Cuneo (…)”.
Pasquale Gabbaria Mistrangelo, La gioia dell'architettura, Savona, editore Gabbaria Mistrangelo, 2017, p. 73. Su gentile concessione dell’autore della monografia.
Anna Spirito, Museo Sandro Pertini e Renata Cuneo, in primo piano “Fanciulla al sole” di Renata Cuneo (1927), Palazzo della Loggia del Castello Nuovo, fortezza del Priamàr, Savona, 2017, fotografia digitale.
Scultrice di opere in marmo, pietra, bronzo, terracotta, ceramica, cera, legno e gesso, per tutta la vita Renata Cuneo si dedicò instancabilmente al disegno, come studio di figura, bozzetto preparatorio alle sculture, ritratto e studio dai Maestri, Michelangelo più di ogni altro.
Emilio Zanzi, nella monografia sull’artista, riferendosi “ai cento e ai cento disegni, uno più energico dell’altro, qualcuno sensuale fino alla morbosità, altri casti fino a parere fantomatici”, scrive che Renata Cuneo “scolpisce disegnando e disegna scolpendo (…) Disegnare, disegnare, disegnare! Questo è il motto del quotidiano tirocinio (…)”.
I Savonesi la ricordano innanzitutto come la scultrice della “Fontana del pesce” inaugurata il 27 ottobre 1963, in piazza Guglielmo Marconi.
Nel 1986 la scultrice donò alla sua città 50 sculture, 28 gessi e 167 disegni, questi ultimi schedati nella banca dati dell’ICCD.