L'Italia trema
Sono 17 i terremoti che, in poco più di un secolo, hanno attraversato e sconvolto l’assetto morfologico, economico e sociale del nostro Paese. L’ICCD ripercorre le storie di un’Italia che non c'è più, ma che dalle sue macerie è riuscita a ripartire.
Fondo Progetti fotografia contemporanea, Archivi Fotografici ICCD
Antonio Di Cecco, L’Aquila - crolli, 2000, gelatina ai sali d'argento/ pellicola, PFC002_006
In Italia avviene un disastro sismico in media ogni 4 anni, con conseguenze distruttive per il patrimonio storico-artistico dell’area colpita. Non c’è terremoto che non abbia eroso i nostri monumenti e questo anche a causa della loro fragilità. Si pensi che il solo sisma del centro Italia del 2016 ha danneggiato il 77% del patrimonio culturale di quella zona. Ma qual è stata e qual è la nostra reazione?
Chi ha vissuto un disastro sismico sa che la realtà che ne segue è completamente diversa: dinanzi alle macerie una comunità comprende quanto fossero importanti dal punto di vista identitario i luoghi perduti, specialmente i monumenti. I terremoti vanno a distruggere ciò che invece doveva restare. Di qui la volontà di ricostruire. Ma come farlo? E, prima ancora, perché farlo? Mantenere lo stato di cose identifica un atteggiamento di rassegnazione o di sincerità? Non sempre, infatti, si ricostruisce. A volte rimangono anche dei grandi vuoti. A volte restano per scelta. Sono le perdite che abbiamo subito.
Attraverso due percorsi distinti, Macerie e Storie di ricostruzioni, l’ICCD riflette su queste domande, ripercorrendo la storia dei luoghi colpiti dai più drammatici eventi sismici che hanno segnato la storia nazionale nel XX e XXI secolo.