L'architettura della prima metà del '900 a Bari

a cura di Sara Rutigliano, pubblicato il 18/08/2021

Dal 1813 in poi grazie alla volontà di Gioacchino Murat a ridosso della città medievale viene costruita la città moderna, quella parte di Bari che oggi è il centro città ed è denominato quartiere Murattiano. Nel '900 la città acquisisce splendore e prestigio con bellisimi esempi di architettura liberty e con edifici monumentali che sono espressione dell'edilizia di Stato degli anni '30-'40. 

Bari - Lungomare Nazario Sauro - Notturno, 1964, Puglia, FFC017494 Fondo Ferro Candilera, Archivi Fotografici ICCD
Bari - Lungomare Nazario Sauro - Notturno, 1964, Puglia, FFC017494

A ridosso dell’antica città medievale si estende e prende vita il quartiere voluto da Gioacchino Murat (1767-1815), maresciallo di Napoleone Bonaparte, che commissionò i lavori e la costruzione a partire dal 1813.

Nel quartiere Murattiano vi sono bellissimi esempi di architettura privata, espressione di grande eclettismo architettonico come il Palazzo Fizzarotti in Corso Vittorio Emanuele, iniziato nel 1906 ad opera di Ettore Bernich e ispirato al neogotico veneziano.

Risalta per bellezza un quadrilatero, denominato quartiere Umbertino, delimitato dal lungomare Araldo di Crollalanza, corso Cavour, via Cardassi e via Abbrescia. Il quartiere Umbertino si distingue per i bellissimi esempi di architettura privata in stile liberty.

Venendo da Corso Vittorio Emanuele in fondo alla strada si staglia la facciata del Teatro Margherita, realizzato in stile Liberty nel 1912-1914 ed eretto su palafitte immerse nel mare, oggi dopo un lungo restauro statico e delle facciate è stato convertito in un centro espositivo per le arti contemporanee.

Tra gli altri esempi di architettura privata Liberty notiamo il Palazzo Mincuzzi in via Sparano del 1925, il Palazzo Atti del 1916, proseguendo su largo Adua il Palazzo Colonna del 1926 e un vero gioiello liberty quale il Kursaal Santalucia, edificato nel 1927 su progetto di Orazio Santalucia, per molti anni sede di cinema e teatro.

In corso Cavour si staglia imponente il Teatro Petruzzelli, simbolo della città nuova, edificato su progetto dell’Ing. Angelo Cicciomessere e inaugurato nel 1903, ristrutturato e riaperto nel 2009 dopo il devastante incendio del 1991. In prossimità del teatro il palazzo della Banca d’Italia realizzato tra il 1926 e il 1932 dall’ingegnere Biagio Accolti Gil, e l’Albergo Oriente del 1928.

Alle spalle del teatro in via Cognetti splende il bianco della pietra di Trani del Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, realizzato su progetto dell’architetto Cesare Brunetti del 1925-1932, che esternamente celebra il romanico pugliese e la cui preziosa decorazione interna fu affidata a Duilio Cambellotti esponente di rilievo dell’Art Noveau.

 

Oltre l’architettura privata anche l’edilizia del ventennio fascista ha lasciato l’impronta al volto della città nuova. Araldo di Crollalanza, ministro dei lavori pubblici durante il Fascismo voleva elevare Bari a terza capitale del Sud con Napoli e Palermo ed esaltarne il ruolo di ponte verso l’Oriente.

Sul Lungomare Nazario Sauro partendo da piazza Diaz si susseguono edifici possenti e monumentali espressivi dell’arte di Stato degli anni ’30-‘40.  

l'Albergo delle Nazioni con l'annesso complesso residenziale INA, progettato dall'architetto Alberto Calza Bini nel 1932, il Palazzo della Provincia, progettato nel 1932-1935 dall'Ing. Luigi Baffa, che oggi è sede della Città Metropolitana e ospita la Pinacoteca metropolitana di Bari “Corrado Giaquinto”, il palazzo del Provveditorato alle Opere Pubbliche del 1934, oggi sede della Regione,  il palazzo dell'Aeronautica Militare del 1935, sede del comando della terza regione aerea, e infine la Caserma dei Carabinieri "Chiaffredo Bergia del 1932-1936.

 

Nel Catalogo dei Beni Culturali e nell'Archivio fotografico ICCD troviamo schede di catalogo, fotografie e cartoline da poter consultare.