Natura morta con ruderi e pesce
dipinto,
1930
Severini Gino (1883 -1966)
1883 -1966
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
cartone/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 52 cm
Misure varie: 78,5x90 con cornice cm
Larghezza: 62,5 cm
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ISCRIZIONE
G. Severini
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ATTRIBUZIONI
Severini Gino (1883 -1966)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
- LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Comunale di Faenza - Faenza
- INDIRIZZO Via S. Maria dell'Angelo, 9
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa bella tempera rientra in un gruppo omogeneo di opere nelle quali oggetti e presenze diventati ormai familiari (la fruttiera, il piccione, i pesci), sono associati ad uno scenario di rovine romane talvolta “abitate” da maschere teatrali o da antiche statue. Si tratta di “visioni simultanee”, ovvero (come titolano altri quadri consimili ) di “gruppi di cose vicine e lontane” nelle quali gli elementi propri al mondo quotidiano e privato del pittore – la natura morta con il piccione – entrano in una relazione che è solo pittorica (e dunque quasi un “capriccio”, alla maniera settecentesca) con alcune predilette visioni dell’antico, (come le ricorrenti tre colonne del Tempio di Vespasiano nel Foro Romano ) e poi assemblati su un breve proscenio in primo piano in modo dichiaratamente scenografico. Abbandonati ormai i rigori del “numero d’oro” e tutti gli impacci delle rigide simmetrie della sua stagione di rappel- à-l’ordre, Severini inventa prospettive libere ed arbitrarie, incastrate le une nelle altre, dove predomina – misterioso e suggestivo - l’architrave sghembo di origine etrusca, forse ripreso dalla metafisica di de Chirico. Spazio interno ed esterno, passato e presente si confondono, come nei contemporanei quadri degli altri “pittori italiani di Parigi”, entro un’allusività ambigua che strizza l’occhio al Surrealismo ma assai più intenzionalmente rivendica le sue profonde radici classiche e italiane. Questo testo è parte della scheda di Daniela Fonti per il catalogo della Collezione Bianchedi-Bettoli/Vallunga pubblicato da Bononia University Press nella collana Cataloghi dell’Istituto per i Beni Artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Daniela Fonti è autrice del Catalogo ragionato delle opere di Gino Severini pubblicato nel 1988 dove questa opera è schedata con il numero 522.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Comunale di Faenza
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0