Monterenzio Vecchia

350 a.C. ca.-200 a.C. ca.

Monterenzio vecchia, ovvero l'antico centro storico del Comune di Monterenzio, ha restituito una piccola necropoli, un deposito votivo e un'ara forse di produzione artigianale. La necropoli si configura come un punto di convergenza di materiali e di individui di origine diversa, una cerniera tra diverse realtà etno-culturali. La cinquantina di tombe del sepolcreto è affine alle facies "etrusche" e lateniane di Monte Bibele. Si tratta di tombe celto-italiche per lo più a rito inumatorio, ad eccezione di tre tombe maschili di cremati. Tra le 32 sepolture per le quali è stato possibile individuare il sesso del defunto in base agli elementi di corredo e alle analisi antropologiche sinora svolte, si hanno 14 deposizioni femminili e 18 maschili, queste ultime quasi tutte di guerrieri caratterizzati da armamenti complessi. I corredi si presentano organizzati per gruppi di oggetti appartenenti a una medesima funzione, analogamente a quanto avviene nella vicina necropoli di Monte Tamburino a Monte Bibele, ma spiccano la loro alta qualità, ricchezza ed eccezionalità, che portano ad ipotizzare di essere in presenza di un sepolcreto destinato ad una ristretta élite. Generalmente, la struttura delle sepolture di Monterenzio Vecchio era rettangolare e prevedeva sempre un rinforzo delle pareti con ciottoli, quando la fossa non era scavata interamente nella pietra stessa. Al suo interno veniva deposta la cassa lignea atta ad ospitare il defunto e il suo corredo funerario. I corredi si presentano organizzati per gruppi di oggetti appartenenti a una medesima funzione - elementi di ornamento personale, di connotazione sessuale o status sociale e servizio da banchetto - analogamente a quanto avviene nella vicina necropoli di Monte Tamburino, ma spiccano la loro alta qualità, ricchezza o eccezionalità.