Chiesa di San Michele in Africisco
Edificata e finanziata da Giuliano Argentario, per onorare un voto, e Bacauda, suo probabile parente, la chiesa di San Mischele in Africisco fu consacrata dal vescovo Massimiano nel 545. Edificio modesto modesto nella struttura, particolarmente ricca era la decorazione musiva pavimentale e parietale, specialmente il mosaico absidale. Subì varie modifiche nel corso dei scoli, nel XV fu inserita una torre campanaria e nel XVI fu rifatta la facciata e probabilmente rialzato il livello pavimentale. A seguito della soppressione napoleonica del 1805, non più luogo di culto, l'edificio mutò la sua destinazione: alienato a privati, la navata settentrionale fu trasformata in piccole botteghe per la vendita del pesce e un'altra parte diventò un deposito di legname; dal 1912 l'abside fu occupato dal forno del panificio Giorgioni. Nel 1843 il mosaico del catno absidale fu venduto, con permesso pontificio, a Federico Guglielmo di Prussia e poco dopo fu acquistato dal Bode Museum di Berlino, dove tuttora si trova. Altre testimonianze musive si trovano conservate al Museo Provinciale di Torcello (Venezia), al Victoria & Albert Museum di Londra, l'Hermitage di San Pietroburgo e il Museo Nazionale di Ravenna.
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- OGGETTO edificio di culto
- TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
- ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0