Villa romana di Cuffiano

199 a.C. ca.-599 d.C. ca.

Dal 1913 al 2006 furono effettuati, nel territorio di Cuffiano, ripetuti scavi che permisero l'individuazione di una importante villa urbano-rustica e di fornaci, attive per un lungo arco di tempo, dal II secolo a.C. al VI secolo d.C. La villa, la cui fondazione sembra risalire al II secolo a.C., continuò ad essere abitata senza soluzione di continuità fino alla fine del VI secolo d.C. La struttura forse si estendeva su vari terrazzamenti, come potrebbe far ipotizzare la maggiore profondità alla quale sono stati rinvenuti i resti nei saggi 3 e 4, posti nella zona più a valle. La sua vocazione agricola, molto probabilmente specializzata nella produzione del vino, è evidenziata dal rinvenimento nella pars rustica del probabile torcularium, a cui si associavano capannoni e fornaci, posizionate nell'area più a nord a margine dell'edificio. Il rinvenimento di tessere da mosaico in concentrazione nella zona orientale, a margine dell'area indagata, permette di ipotizzare la presenza verso ovest della pars urbana.

  • FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
  • OGGETTO struttura abitativa
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nello scavo eseguito nel 1913 vennero in luce tre ambienti contigui pavimentati in opus spicatum, che si poggiavano ad una canaletta messa in luce per una lunghezza di 28 m. Era pertinente a questa serie di ambienti anche un quarto vano, posto a breve distanza, che doveva possedere lo stesso tipo di pavimentazione che, tuttavia risultava asportato; quest'ultimo ospitava una vaschetta circolare in marmo (diametro 0,75 m, profondità 0,15 m). Gli ambienti si trovavano a livelli scalari tra loro, dato che permette di ipotizzare la loro appartenenza ad un impianto di lavorazione (torcularium), ipotesi che risulta rafforzata dalla presenza lungo i primi tre ambienti di un "cordone" di cocciopesto conservato per un'altezza di 20 cm, forse il residuo delle pareti di tali vani, interpretabili dunque come vasche. Il rinvenimento di un ingente numero di orli di anfore di tipo Dressel 6A suggerisce che forse si poteva trattare di un impianto per la fabbricazione del vino. Lo scavo eseguito nel 1940, ca. 3 m a nord delle strutture sopra descritte, portò in luce un ampio ambiente lungo 15 m, disposto parallelamente; la presenza di contrafforti laterizi e il rinvenimento a nord del vano di frammenti di anfore e di doli, hanno suggerito di interpretarlo come un magazzino. Nel 2006, infine, si sono effettuati 4 saggi: il saggio 1 ha forse intercettato un ambiente che doveva essere pavimentato in esagonette, data la presenza di queste e di cocciopesto; il saggio 2 ha portato in luce, ad una profondità di 1,35 m dal piano di calpestio i resti delle fondazioni di una fornace, orientata in senso nod-ovest sud-est e messa in luce per ca. 3,80 m; la presenza di altre due fornaci poco distanti è desumibile da chiazze di terreno fortemente concottate; il saggio 3 ha individuato, ad una profondità di 2,70 m uno spargimento di mattoni manubriati, tegole e coppi, forse facenti parte del crollo di una struttura o di parte di essa; nel saggio 4 si è intercettata una buca che tagliava un livello caratterizzato da una grande quantità di tegole e mattoni.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 199 a.C. ca.-599 d.C. ca.