Cosiddetto Palazzo di Teodorico

15 a.C. ca.-775 d.C.

Il rudere, affacciante su via Roma, tradizionalmente noto come "Palazzo di Teodorico, presenta un'importante facciata caratterizzata da un portale sormontato da una nicchia absidata provvista di bifora e due ordini di archi. L’edificio in realtà non coincide con la residenza del re goto, ma corrisponderebbe alla facciata dell’antica chiesa altomedievale di S. Salvatore ai Calchi. Tuttavia nel portico interno e nella saletta al primo piano sono conservati alcuni mosaici provenienti dal complesso palaziale della Ravenna tardoantica, scavato agli inizi del Novecento nella zona del Collegio dei Salesiani. Qui le indagini archeologiche hanno messo in evidenza diverse fasi edilizie di cui l'ultima, anche sulla base di quanto testimoniano le fonti antiche, sarebbe da riferirsi a Teodorico. Sull'interpretazione delle strutture abitative pluristratificate rinvenute durante gli scavi del 1908-1914 non c'è ancora unanime accordo. Dalle indagini emerge che la fase più antica, databile tra la fine del I sec. a.C. e l'inizio del I sec., è caratterizzata dalla presenza di ambienti riconducibili a una villa suburbana. Nel IV secolo l'intero complesso assume caratteristiche palaziali, una residenza di notevoli dimensioni costituita da ambienti che gravitano attorno ad un grande cortile porticato, sul quale si affacciavano una grande aula absidata pavimentata in opus sectile (V sec.) e una sala triclinare con tre absidi e un raffinato mosaico pavimentale. E' probabile che il complesso fosse il palazzo imperiale di Onorio, che nel 402 trasferì la capitale a Ravenna, anche se non è dimostrabile archeologicamente. In età teodericiana (493-526) il palazzo viene nuovamente trasformato, ampliato e alcuni ambienti vengono ripavimentati a mosaico. Alla fine del VI secolo il livello di alcuni ambienti è innalzato mediante una nuova pavimentazione a mosaico. Il palazzo rimane attivo almeno fino all'VIII secolo inoltrato. 

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