Basilica di San Vitale
La basilica, costruita impiegando laterizi secondo la tecnica comune a tutti gli edifici giustinianei, rappresenta certamente il monumento più straordinario di Ravenna ed è caratterizzata da un impianto ottagonale articolato su due livelli, di cui il superiore racchiudente la cupola. La monumentalità dell'interno, unita alla purezza delle linee architettoniche, crea una suggestiva alternanza di spazi pieni e vuoti, esaltati dai giochi di luce prodotti dalle grandi finestre. A ciò si uniscono i bellissimi mosaici di ascendenza romano-ellenistica e bizantina. Le prime notizie storiche sulla costruzione di S. Vitale si debbono ad un'epigrafe, nel nartece, che ne attribuisce al vescovo Ecclesio la promozione (526). Finanziata da Giuliano Argentario, fu poi consacrata da Massimiano (547 o 548). La chiesa venne eretta su un preesistente edificio del V secolo, edificato in memoria del martire Vitale e successivamente incorporato nella nuova struttura. L'edificio era preceduto da un grande quadriportico, trasformato in chiostro nel X secolo. All’interno, otto grandi pilastri rivestiti di marmo greco sottostanno alla cupola, che costituisce uno degli elementi architettonici più significativi della chiesa. Notevoli sono anche sono le alte ed eleganti colonne, delle quali quelle del piano terra risultano sormontate da capitelli ornati a motivi di foglie di loto, probabilmente di importazione costantinopolitana. L'arco trionfale che introduce al presbiterio è ornato da 15 medaglioni con le immagini dei dodici Apostoli e quelle dei Ss. Gervasio e Protasio (figli di S. Vitale), che convergono verso la figurazione centrale di Cristo. Nella pareti del presbiterio l’iconografia si ispira ad episodi e personaggi del Vecchio Testamento: il sacrificio di Abramo, la nascita di Isacco, il sacrificio di Abele e quello del sacerdote Melchisedec. La volta a croce è ornata da molteplici motivi interrotti dalla rappresentazione dell'Agnello mistico e da altre figurazioni che alludono alla vita eterna. Nella volta dell'abside campeggia il Redentore assiso sul globo, fiancheggiato da due Arcangeli, da S. Vitale in abiti militari e dal vescovo Ecclesio in atto di offrire la basilica. Nel catino absidale si dispiegano i due celebri pannelli raffiguranti l'Imperatore Giustiniano e l'Imperatrice Teodora, insieme al loro seguito. Giustiniano è fiancheggiato da Giuliano Argentario e da Massimiano, mentre Teodora è circondata dalle dame più belle ed eleganti della corte di Bisanzio. Dal 1996 fa parte dei monumenti tutelati dall'Unesco.
- FONTE DEI DATI Regione Emilia-Romagna
- OGGETTO edificio di culto
- TIPOLOGIA SCHEDA Monumenti archeologici
- ENTE SCHEDATORE Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- PUBLISHER Servizio Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0