vasetto (Beltrán Lloris, tipo G (sec. I d.C.); Pavolini, tipo 8 (età tiberiana-fine I sec. d.C.))

0 d.C. - 99 d.C.

Vasetto con collo e corpo non distinti di forma cilindrica e carenatura bassa, fondo a puntale, piatto, di forma svasata, troncoconica, orlo svasato e pareti esterne del labbro dritte, collo largo. L'argilla depurata è di colore rosato chiaro. Per quanto riguarda la funzione di questo tipo di vasetti ci sono varie ipotesi: la prima è che questo vasetto poteva fungere come una sorta di cavatappi d'anfora, ossia veniva posto in posizione rovesciata e infilato nel tappo dell’anfora, fatto di sughero, legno, stoppa o altro e a sua volta fissato al collo dell’anfora mediante pece, argilla o gesso; il corpo del vasetto sporgente all’esterno serviva in tal modo a far leva e ad estrarre il tappo dell'anfora. Una seconda ipotesi vuole che questo tipo di oggetti venissero usati come ventose sempre per staccare i tappi delle anfore fissati al collo; una terza li presenta come elementi costruttivi usati per scaricare il peso delle volte; o ancora come unguentari; come lampade; come fritilli o bossoli per il gioco dei dadi (cfr. Pavolini, pp. 1009-1013).

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