occhiali
1916 - 1926
occhiali a pince-nez con ponte a C
- OGGETTO occhiali
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MATERIA E TECNICA
Patrimonio scientifico e tecnologico/ metallo
Patrimonio scientifico e tecnologico/ vetro
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MISURE
Misura del bene culturale 2000251167: 16.5x40.5 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
- LOCALIZZAZIONE Ghilarza (OR) - Sardegna , ITALIA
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per ricostruire la storia dei singoli oggetti che compongono la Collezione della Casa Museo di Antonio Gramsci è necessario ripercorrere le tappe fondamentali della formazione della Collezione stessa, alla luce della pur scarna documentazione attualmente disponibile. Nel 1937, quando, a meno di un mese di distanza dal figlio Antonio, morì Francesco Gramsci, la figlia Grazietta e la nipote Edmea si trasferirono a casa di Teresina, penultima dei sette fratelli Gramsci, portando con loro parte del mobilio e gli oggetti custoditi nella vecchia casa di Corso Umberto, dal 1975 riaperta come Casa Museo di Antonio Gramsci. Tra la seconda metà degli anni ’60 ed il 1975, Luisa Emilia Paulesu, figlia di Teresina, ha selezionato parte di quei ricordi, ed alcuni pezzi provenienti dal corredo della madre, perché facessero parte della Raccolta oggi esposta nella vecchia casa di famiglia, che lei e la sorella Mimma Paulesu Quercioli hanno fortemente voluto diventasse luogo dedicato alla memoria dello zio Antonio. Durante il medesimo arco di tempo, ai Beni prestati da Luisa Emilia si è aggiunto un insieme di oggetti appartenuti ad Antonio Gramsci e concessi dal figlio del suo secondogenito Giuliano, Antonio jr. Dal 1975 la Collezione è impreziosita dall’allestimento disegnato dall’arch. Cini Boeri; tra questo stesso anno ed il 1996, si è infine arricchita grazie ad alcuni dipinti su tela, incisioni e sculture donate alla Casa Museo ed oggi di proprietà della Fondazione Berlinguer di Cagliari. Gli occhiali in esame fanno parte del nucleo di oggetti concessi da Antonio Gramsci jr. il quale, nel 1991, raccontò che la zia Tatiana Schucht, arrivata a Mosca nel 1938, aveva annunciato che presto “sarebbe arrivata la cassa con tutti i libri di mio padre e soprattutto con i suoi scritti.”; quando arrivò vide che conteneva “tanti libri, i quaderni del carcere, le lettere e anche alcuni oggetti appartenuti a mio padre durante la detenzione: posate di legno, gli occhiali, le pantofole e tutti gli altri oggetti che oggi si trovano alla Casa Museo di Ghilarza. Per qualche anno, fino allo scoppio della guerra, tutto restò a casa nostra, anche le maschere e il calco della mano che Tatiana e Carlo avevano fatto eseguire prima della cremazione.”. Antonio Gramsci viene descritto con occhiali a pince-nez fin da quando frequentava il liceo Dettori a Cagliari, dal 1908; in numerose fotografie scattate tra il 1916 ed il 1926 indossa un paio di occhiali del tutto simili ai nostri. Nella lettera alla cognata Tatiana Schucht del 4 maggio 1931, invece, chiede un paio di nuovi occhiali uguali a quelli che ha, di cui ha rotto la montatura in celluloide; il 18 maggio la ringrazia per i nuovi occhiali e specifica di aver acquistato i vecchi nel dicembre del 1926, a Palermo “quando viaggiavo in traduzione per Ustica”
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000251167
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0