Inscritta in un semicerchio a circa 7 metri dal suolo, la meridiana costituisce un probabile esempio di orologio solare “ad ore canoniche”, le quali rappresentavano un’antica suddivisione della giornata stabilita dalla chiesa cristiana per scandire i momenti di preghiera comune. Il disegno tracciato nella pietra è arricchito dall’applicazione nel solco di tessere musive rosse (per le linee) e turchesi (per le lettere), mentre per il semicerchio si alternano tessere rosse e bianche. Come in molti orologi solari greco-bizantini l’emiciclo è frazionato in soli undici spazi, mentre le ore sono contrassegnate da iniziali posizionate in corrispondenza del termine esterno delle linee orarie. Si legge (in senso antiorario): P[Prima], S[Secunda], T[Tertia], Q[Quarta], Q[Quinta], S[Sexta], S[Septima], O[Octava], N[Nona], D[Decima], V[Undecima], D[Dodecima]. Alla “S” indicante la sesta ora, ossia mezzogiorno, non corrisponde, come pure nel caso della meridiana della cattedrale di Barletta, la linea verticale incisa presente nella maggior parte degli orologi solari verticali. Lo gnomone (stilo metallico) visibile nella pietra probabilmente fu riposizionato in epoca recente; è noto, infatti, che nessuno stilo originario è mai stato ritrovato integralmente