microfono

1959 - ca 1962

Microfono dalla forma rettangolare con i bordi stondati fissato su un’asta in metallo. Sulla parte superiore, il microfono è sormontato da una griglia metallica, che protegge la capsula interna. Sotto alla griglia è presente un interruttore di accensione. Sul lato inferiore è presente un foro per l'inserimento del cavo di alimentazione. Funzione: microfono ad alta impedenza per magnetofoni Geloso (come ad esempio il modello G258). Un microfono ad alta impedenza è un tipo di microfono che ha un valore di impedenza (resistenza al passaggio del segnale elettrico alternato) relativamente elevato, solitamente intorno a 10.000 ohm (10 kΩ) o più. L'impedenza è un parametro elettrico che misura la resistenza al flusso della corrente alternata nel circuito del microfono, e incide sulla qualità e sulla fedeltà del segnale che il microfono è in grado di trasmettere

  • OGGETTO microfono
  • MISURE Misura del bene culturale 1201354697: 4x11x3 cm
    Misura del bene culturale 1201354697: 4,5x12x3,5 cm
  • ATTRIBUZIONI John Geloso S.a
  • LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
  • INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia della riproduzione del suono ha radici nel XIX secolo, con le prime invenzioni che permettevano di registrare e riprodurre suoni. Nel 1877, Thomas Edison inventò il fonografo, il primo dispositivo capace di registrare e riprodurre suoni, utilizzando un cilindro di cera e un ago vibrante. Successivamente, nel 1887, Emile Berliner introdusse il grammofono, che utilizzava dischi piatti anziché cilindri. Questo permise la produzione in massa di dischi e contribuì alla diffusione della musica registrata e alla nascita dell’industria discografica. La registrazione magnetica, sviluppata nel XX secolo, rivoluzionò ulteriormente l'industria audio. Alla fine degli anni Venti del Novecento, l'ingegnere Fritz Pfleumer sviluppò il primo nastro magnetico utilizzando una striscia di carta ricoperta di materiale magnetico, offrendo una qualità audio superiore rispetto ai dischi e ai cilindri fonografici. Il primo dicembre 1932 Pfleumer concesse ad l'azienda tedesca AEG il diritto di utilizzare la sua invenzione (con brevetto datato al 1928) per costruire il primo registratore a nastro al mondo. Nel 1935 AEG presentò il primo registratore su nastro magnetico funzionante durante la Fiera Internazionale di Berlino, utilizzando un nastro magnetico in celluloide ricoperto di ossido di ferro come supporto di registrazione. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale la registrazione su nastro magnetico divenne un'importante tecnologia per le comunicazioni militari, questa divenne cruciale nell'industria musicale, radiofonica e cinematografica. I magnetofoni diventarono strumenti essenziali per la registrazione e la riproduzione di suoni, rivoluzionando il mondo dell'audio con una maggiore qualità del suono, flessibilità e facilità d'uso. I registratori magnetici riuscirono a garantire prestazioni migliori dei dittafoni a cilindro. Inoltre, grazie ai prezzi concorrenziali, il magnetofono ebbe l'opportunità di diffondersi in fasce della popolazione molto più ampie del tradizionale mercato dei dittafoni. Rispetto ai cilindri, il supporto magnetico poteva essere immediatamente riavvolto e registrato nuovamente. I primi registratori magnetici erano a filo d'acciaio, ma già negli anni '50 il nastro magnetizzato si impose come principale supporto per la registrazione fino all'affermarsi delle tecnologie digitali negli anni '90. In Italia, i primi apparecchi furono realizzati nel dopoguerra dai cugini Arrigo e Giuseppe Castelli dell’azienda Magnetofoni Castelli. Questa ditta concesse la licenza per i suoi magnetofoni alla nota azienda Geloso di Milano. Fondata nel 1931 da Giovanni Geloso, un ingegnere italo-argentino, l'azienda Geloso ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'audio elettromeccanico in Italia. Fin dagli esordi, Geloso si è dedicata alla produzione di apparecchiature radiofoniche e strumenti di registrazione. Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento, Geloso ha contribuito significativamente alla diffusione della radio nel paese, fornendo apparecchiature radiofoniche di alta qualità per uso domestico e professionale. Nel dopoguerra, l'azienda ha ampliato la sua gamma di prodotti, includendo strumenti musicali e apparecchiature audio professionali come magnetofoni, amplificatori e giradischi. Durante gli anni Sessanta e Settanta, i magnetofoni Geloso divennero molto popolari in Italia tra un vasto pubblico di appassionati. Un esempio è il modello di Geloso presentato in questa scheda. La ditta ha interrotto la sua attività nel 1972
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354697
  • NUMERO D'INVENTARIO 900009333
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • ISCRIZIONI lato frontale - GELOSO / NO / SI / MICROFONO PIEZO M.1110 - maiuscolo - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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