stereoscopio
Contenitore: scatola rettangolare in legno con la base dipinta di nero. La parte superiore è dotata di un coperchio incernierato a due sportelli. Uno degli sportelli è corredato da uno specchio che cela al suo interno un anello rotante con scomparti per le lastre fotografiche, che possono scorrere per visualizzare diverse immagini. Sul lato frontale, sono posizionate due oculi attraverso cui si osservano le immagini, mentre sul retro vi è un vano coperto da un materiale vitreo opaco che consente il passaggio della luce, essenziale per illuminare le lastre fotografiche. Ai lati della scatola, manopole consentono di far ruotare il carrello delle immagini e di aprire uno dei due sportelli superiori. Il dispositivo è dotato di una collezione di 42 immagini stereoscopiche stampate su lastra di vetro (vedi inv.900009331). Motore: manuale a vite/rotazione. Modalità d’uso: le lastre di vetro vanno inserite negli appositi scomparti del carrello rotante. Dopo aver chiuso gli sportelli del coperchio, la macchina deve essere posizionata vicino a una fonte di luce naturale o artificiale, affinché le immagini vengano correttamente illuminate. Guardando attraverso le lenti frontali, si può utilizzare le manopole laterali per cambiare le immagini. La particolarità dello stereoscopio risiede nella capacità di creare un effetto tridimensionale. Questo si basa sul principio che gli occhi umani, le cui pupille sono distanziate mediamente di 6,5 cm, trasmettono al cervello due immagini leggermente diverse, da cui deriva la percezione della profondità. Il principio stereoscopico cerca di replicare questa illusione di tridimensionalità catturando due immagini parallele dello stesso soggetto, con l'uso di fotocamere a doppio obiettivo che riprendono la scena dalla stessa distanza degli occhi umani. Le immagini risultanti (in forma di diapositive o stampe stereoscopiche) possono poi essere osservate con uno strumento come lo stereoscopio, che permette di percepire la profondità e simulare la visione tridimensionale
- OGGETTO stereoscopio
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MISURE
Misura del bene culturale 1201354560: 26x24x43 cm
- LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
- INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo prototipo di stereoscopio fu ideato nel 1832 da Sir Charles Wheatstone, il quale utilizzava coppie di disegni simili per ricreare l’effetto tridimensionale. Con l’avvento della fotografia, il dispositivo fu ulteriormente perfezionato, portando allo sviluppo dello stereoscopio a specchi. Successivamente, Sir David Brewster semplificò il design introducendo lo stereoscopio a lenti, che risultava più leggero, pratico e maneggevole. Nel corso del tempo, altri scienziati, ottici e inventori contribuirono a migliorare ulteriormente il dispositivo. Durante il XIX secolo, lo stereoscopio veniva utilizzato principalmente per la visione di stereogrammi su carta o vetro. Nel XX secolo, con l’evoluzione della tecnologia fotografica, furono sviluppati nuovi sistemi come il Tru-Vue e il celebre View-Master, che sfruttavano diapositive su pellicola per creare l'effetto tridimensionale. Con l’avvento del XXI secolo, sono stati introdotti anche dispositivi digitali capaci di visualizzare immagini stereoscopiche generate da software informatici. Lo stereoscopio ha trovato applicazioni in vari settori, tra cui intrattenimento, gioco, diagnostica medica, ricerca scientifica e rilevamento fotogrammetrico. Il modello presentato in questa scheda, molto probabilmente di fattura francese, era stato pensato per l’intrattenimento nei luoghi pubblici
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354560
- NUMERO D'INVENTARIO 274154
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
- ISCRIZIONI lato destro - 7 - minuscolo - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0