piallatrice per cilindri di cera
Contenitore: l'apparecchio è costituito da un corpo in ghisa, verniciato di nero, montato su un carrellino interamente in metallo, anch'esso verniciato di nero e dotato di quattro ruote in gomma dura. La macchina, situata al piano superiore del carrello, è conservata all’interno di un coperchio incernierato avente una maniglia sul lato anteriore; inoltre, nella parte bassa è collocato un cassetto in lamiera per la conservazione dei cilindri di cera anch’esso con una maniglia sul lato anteriore. Al di sopra del cassetto e al di sotto del lato superiore si trova uno scompartimento chiuso da uno sportello all'interno del quale sono situati il motore, i circuiti elettrici e un sacchetto in cotone per la raccolta degli scarti di cera. Motore: motore elettrico regolato da un sistema di accensione e spegnimento posto sul mandrino L'interruttore per l'accensione della piallatrice è costituito da due pulsanti in ebanite, di cui uno con inserto in madreperla, situati nell'angolo anteriore destro del piano superiore del carrello. Il cavo elettrico per l'alimentazione esce dal lato posteriore della macchina, ma può essere avvolto e conservato all'interno dello scompartimento. Sistema di funzionamento: costituita da un mandrino per i cilindri in cera e da un rasoio posto su un braccio in ghisa, sollevabile dall'impugnatura. L'asse del mandrino è infilato in un volano riparato da una copertura in metallo, al quale il motore trasmette la rotazione per mezzo di una cinghia di pelle. L'asse inoltre, per mezzo di ruote dentate, mette in rotazione anche la vite senza fine che, ruotando, trascina il braccio del rasoio lungo una guida parallela al mandrino. L'abbassamento del rasoio sul cilindro avviene meccanicamente attraverso la pressione su una molla, bloccata da una levetta sulla destra del rasoio; abbassando la levetta, la molla viene rilasciata e il rasoio si solleva. Il supporto destro del mandrino è apribile per l'inserimento del cilindro; una levetta, posta davanti al mandrino, aziona uno stantuffo che spinge il cilindro fuori dal mandrino. Al di sotto del mandrino è collocata una vaschetta che convoglia i residui di cera entro il sacchetto di cotone, collocato nello scompartimento sottostante e legato allo sbocco della vaschetta con dello spago. Modalità d’uso: introdurre un cilindro inciso sul mandrino, inserire la spina nella presa di corrente ed abbassare il rasoio sul cilindro di cera abbassando l’apposita levetta così da ottenere la lisciatura della superficie e l'eliminazione della precedente incisione. In questo modo il cilindro sarà nuovamente registrabile
- OGGETTO piallatrice per cilindri di cera
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MISURE
Misura del bene culturale 1201354428: 89x44,5x47 cm
Misura del bene culturale 1201354428: 136x64,5x47 cm
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ATTRIBUZIONI
Thomas A. Edison Inc: costruttore
- LOCALIZZAZIONE ICBSA (Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi)
- INDIRIZZO Via Michelangelo Caetani, 32, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All’inizio della storia del suono registrato il fonografo venne principalmente prodotto e commercializzato come dittafono, o meglio come uno strumento pensato per velocizzare le pratiche d’ufficio. I dittafoni sono apparecchi che venivano prevalentemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. Nonostante una prima impresa commerciale fallimentare avviata nel 1887 tramite la Edison Phonograph Company e implosa già intorno al 1891, Edison riprese a commercializzare dittafoni a partire dal 1905 tramite la Edison Business Phonograph Co., prima affiliata alla National Phonograph Co. poi indipendente a partire dal 1908 e infine incorporata all’interno delle Thomas A. Edison Inc. a partire dal 1910. Se il consumo domestico vide prevalere il disco, il cilindro trovò tuttavia un'applicazione negli uffici con la diffusione dei dittafoni per la registrazione della corrispondenza destinata ad essere successivamente dattilografata. Per questo scopo vennero sviluppate macchine specializzate, basate su un principio di funzionamento del tutto simile al fonografo di Edison, che comprendevano apparecchi registratori, apparecchi riproduttori e piallatrici per livellare la superficie incisa, come è il caso del modello presentato in questa scheda. L'utilizzo dei dittafoni a cilindri rimase diffuso fino agli anni Cinquanta del 1900, quando vennero sostituiti da dispositivi magnetici
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201354428
- NUMERO D'INVENTARIO 271431
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- ISCRIZIONI interno dello sportello su lato frontale - Dictate Anywhere / GUARANTEE / We guarantee to Ediphone against defective / workmanship and material for one year. / We recognize our responsibility to every Ediphone owner. / Our entire co-operation with our distributing forces / assures responsible, permanent local service. / Thomas A. Edison / Thomas A. Edison Inc., Orange, N.J. / Ediphone / Telephone the Ediphone / Your City - maiuscolo - inglese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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