condensatore a dischi
Da una base in metallo fuoriescono due supporti anch'essi in metallo. Il primo sorregge una piastra metallica liscia di forma circolare, disposta verticalmente, fissa e ben isolata tramite un cilindro in vetro contenente materiale isolante. Il secondo sorregge una piastra uguale alla precedente, disposta specularmente ad essa, scorrevole e collegata elettricamente a terra tramite il supporto. ||Su ciascun disco è inserito un morsetto a boccola per i collegamenti elettrici.||La distanza tra i due dischi può essere variata tra 0 e 70mm: la regolazione fine di questa distanza viene realizzata mediante un albero filettato inserito perpendicolarmente al disco mobile e comandato tramite una manopola. Sulla custodia che racchiude questo albero filettato è inserita una scala graduata da 0 a 70 mm, con nonio (precisione 1/10 mm), che permette la misura diretta della distanza.||Questo condensatore può essere montato sia in orizzontale che in verticale
- OGGETTO condensatore a dischi
-
MATERIA E TECNICA
METALLO
VETRO
-
MISURE
Diametro: 26 cm
Altezza: 33 cm
-
CLASSIFICAZIONE
laboratorio
didattica
Elettrostatica
Fisica sperimentale
fisica
elettricità e magnetismo
-
ATTRIBUZIONI
Leybold-heraeus Gmbh (1967/ 1987): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
- INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano.||L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente.||Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti.||Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale.||Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica.||I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori.||Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti.||Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china.||I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione.||Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali.||Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione.||Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario.||Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984
- TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300634315
- NUMERO D'INVENTARIO 11252
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2008
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2011
- ISCRIZIONI sulla base - 544 22 B1 - maiuscolo/ numeri - a incisione e stampa su targhetta in metallo verde -
- STEMMI sulla base - Marchio - Leybold-Heraeus GmbH - le lettere LH unite da una circonferenza e, di fianco, la scritta LEYBOLD - HERAEUS
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0