Il microscopio, italiano, è firmato sul tubo porta ottica "Fratelli Koristka, Milano n. 170319"; è in ferro laccato nero con il porta revolver, la cremagliera, il condensatore e alcune viti in ferro nichelato. Su un braccio della base a ferro di cavallo è riportata la scritta "Inv. C. 254". La regolazione della messa a fuoco si effettua tramite sistema a cremagliera e pignone regolabile con due grosse manopole laterali. Il blocco porta ottica è incorporato ad una slitta che si muove in un corridoio con incastro a codi rondine, il tutto può essere rimosso completamente sbloccando con una levetta un dado che agisce sulla slitta. La microregolazione si opera muovendo una vite inserita alla base della colonna; la vite riporta una scala da 0 a 8. Il tavolino è circa quadrato. Il sistema di illuminazione è costituto da un condensatore a due lenti convergenti, un diaframma a iride regolabile con una vitina e un anello porta filtro (senza filtro). La posizione e l’altezza di questo apparato può essere regolata tramite una vite che agisce su un sistema a cremagliera verticale. E' presente uno specchio piano-concavo con quattro direzioni di movimento, ma non removibile. L'oculare riporta le incisione "Officine Galileo 10X" e la sigla "S 3842", è inserito in un cilindro collegato ad una semisfera girevole; il tutto può essere rimosso allentando la vite fermo posta frontalmente. La filettatura maschio della lente è 36G, E' presente un porta obiettivo a revolver a quattro entrate