VILLA CHIGI/ ROMA
positivo album,
ca 1897 - ca 1909
Anonimo (xix Secolo/ Ultimo Quarto)
XIX secolo/ ultimo quarto
Album rilegato in cartone telato di colore verde chiaro e con titolazione impressa a caratteri dorati. Le stampe di maggiore dimensione sono incollate singolarmente sul supporto secondario della pagina, mentre il formato più piccolo è presente a coppie
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Giardini
Architettura civile - Ville - Esterni - Interni
Lazio - Roma - Villa Chigi
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Secolo/ Ultimo Quarto): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
- LOCALIZZAZIONE Conservatorio delle Zitelle
- INDIRIZZO Via di San Michele 18, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’album raccoglie una serie di vedute fotografiche degli esterni e degli interni del Casino di Villa Chigi fuori Porta Salaria a Roma e dei suoi giardini. La villa fu acquistata dal cardinale Flavio II Chigi (1711-1771) nel 1763, il quale fece ampliare un precedente casale dall’architetto Tommaso Bianchi, sostituito alla sua morte nel 1766 da Pietro Camporese il Vecchio. Le sale interne e la cappella furono riccamente decorate da un gruppo di pittori e decoratori quali Antonio Bicchierai, Giacomo Rubini, Francesco Nubula (o Nubale), Paolo Monaldi, Filippo Cataldi e Gioacchino Paver. Gli ambienti furono inoltre arredati da quadri della collezione Chigi (o espressamente comprati per la villa) e da un prezioso mobilio. La villa fu venduta nel 1885 dal principe Mario Chigi (1832-1914) e, correndo il rischio di essere demolita, prima dell’alienazione ne furono tratte delle fotografie. Alcune di queste, riunite in due album, si custodiscono nel Palazzo Chigi di Ariccia insieme a una lettera di ringraziamento del sindaco Leopoldo Torlonia datata 25 luglio 1885. Da questa lettera, di cui una copia e altre minute sono conservate presso l’Archivio Storico Capitolino (Fondo Ufficio VI, Istruzione Pubblica, Serie I, b. 16, fasc. 13), emerge che il principe aveva donato alla Giunta Municipale 22 vedute fotografiche della villa. Queste, come riferito da Rodolfo Lanciani in uno dei documenti, sarebbero dovute confluire tra le memorie grafiche di Roma da esporre nel progettato Museo Urbano del Celio nella sala della Forma Urbis e sono ora conservate nell’Archivio Fotografico Comunale del Museo di Roma a Palazzo Braschi. Nel 1897 la villa fu riacquistata da Ludovico Chigi (1866-1951), che vi andò ad abitare con la moglie Anna Aldobrandini. Per l’occasione gli interni furono nuovamente arredati ritrasferendovi il mobilio da Palazzo Chigi. La principessa morì l’anno seguente e la villa non fu abitata in maniera continuativa per lungo tempo ma usata principalmente come metà di villeggiatura e brevi gite fuori porta. Solo nel 1919 la proprietà fu acquistata dal fratello di Ludovico, il principe Francesco Chigi (1881-1953), che vi abitò con la consorte Maria Concetta Torlonia. La villa fu, infine, definitivamente venduta dalla famiglia nel 1969. L’album rappresenta un importante documento visivo, offrendo preziose vedute degli interni del casino con i suoi decori e il suo mobilio ancora integrato con gli ambienti, prima della loro dispersione novecentesca. Da un confronto visivo, le fotografie dell’album del Fondo Becchetti non corrispondono alla serie fotografica posseduta dal Museo di Roma, che può riconoscersi in quella eseguita nel 1885. Nelle due serie fotografiche, entrambe composte da circa una ventina di scatti, sono ripresi gli stessi ambienti e lo stesso mobilio ma inquadrati da punti di vista differenti o con una particolare attenzione sui dettagli della decorazione delle sale o di angoli del giardino. Ulteriori differenze sono ravvisabili, ad esempio, nelle fotografie che mostrano il salotto del pian terreno e la cappella: mentre nelle stampe del Museo di Roma sono assenti le suppellettili poste sulla consolle, così come i candelieri e le sculture collocate sull’altare, in quelle dell’ICCD questi elementi di arredo sono presenti. Queste lievi differenze lascerebbero ipotizzare che le vedute siano state eseguite in un’altra occasione rispetto al 1885, campagna condotta alla vigilia della vendita della villa e dunque in una fase di parziale spostamento degli arredi mobili. Un’altra datazione verosimile, che ben si adatterebbe anche all’uso della carta aristotipica che contraddistingue questi positivi, potrebbe essere il 1897, anno del riacquisto della villa nuovamente arredata da Ludovico Chigi. Un sicuro termine ante quem può infine essere fissato al 1910. A questa data risale l’ampliamento del lato meridionale del casino, corrispondente al corpo di fabbrica sopraelevato di tre piani che da tre campate originarie fu portato a cinque con l’aggiunta di un nuovo blocco, addizione assente nella prima fotografia dell’album che mostra una veduta generale dell’edificio
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201392052
- NUMERO D'INVENTARIO FB004044
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
- DATA DI COMPILAZIONE 2024
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
elenco di consistenza (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0