S. Giov. In Monte
positivo,
post 1891 - ca 1910
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio)
XIX fine/ XX inizio
Il positivo è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di materiale inerte (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il nuovo inventario assegnato)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Giovanni in Monte
Architettura sacra - Chiese - Facciate
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MATERIA E TECNICA
CARTA
albumina
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MISURE
Misura del bene culturale 0800676121: 276x214 mm
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'albumina anonima riprende la chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna, in una veduta della facciata prima dell'intervento attuato nel 1914 dall'ingegnere Guido Zucchini (rifacimento delle cimase e delle cornici con baccellature, apertura di nicchie nei pilastri centrali che inquadrano il protiro). Non è facilmente comprensibile dall'immagine se la vetrata del rosone, con la visione di San Giovanni Evangelista a Patmos su disegno di Francesco del Cossa, fosse già stata pulita con spolveratura, integrata nelle lacune del vetro e consolidata nella piombatura, come da intervento diretto da Alfonso Rubbiani nel 1904 (probabilmente la ripresa è posteriore: non si notano le spanciature descritte dal Rubbiani, vedi in bibliografia 'La chiesa di San Giovanni in Monte di Bologna: studi e documenti pubblicati in memoria di don Antonio Domenichini'). Come termine post quem per la stampa si propone il 1891, anno di istituzione dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell'Emilia, poi Soprintendenza ai Monumenti di Bologna. Effettivamente, nell'angolo inferiore destro del fototipo, si trova manoscritto l'inventario d'entrata dello stesso ufficio, nelle modalità in cui veniva tracciato nei primi anni di acquisizione delle fotografie per la costituzione dell'archivio fotografico. Ad ulteriore riprova, nel verso del supporto secondario è riportato il timbro circolare ad inchiostro violetto dell'ente, prima del cambio di denominazione in Soprintendenza. L'ante quem al 1910 deriva dal diffuso utilizzo della stampa alla gelatina a partire dal secondo decennio del Novecento. Nelle collezioni digitali della biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna è rintracciabile una cartolina dovuta all'editore Giovanni Mengoli che pare tratta dallo stesso negativo dell'albumina in esame (il personaggio seduto sulla scalinata nell'angolo sinistro non lascia dubbi sulla sovrapponibilità degli esemplari, si veda http://badigit.comune.bologna.it/Fotografie/dettaglio.asp?lettera=596). Nella presente scheda si mantiene comunque anonimo l'autore-fotografo: all'interno dell'archivio non sono mai state reperite stampe all'albume di Mengoli, tra le decine di gelatine attribuibili all'editore; era prassi comune, infatti, cedere e acquistare lastre negative già impressionate
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676121
- NUMERO D'INVENTARIO P_000802
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI supporto primario: recto - 1303 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0