Ravenna, Sant'Apollinare Nuovo. Particolare del mosaico con il corteo delle sante
negativo,
post 1866 - (?) 1882
Ricci, Luigi (1823-1896)
1823-1896
La lastra riprende una stampa positiva, frutto di assemblaggio
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Italia - Emilia-Romagna - Ravenna - Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
Arte paleocristiana - Mosaici - Maestranze ravennati - Maestranze orientali
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MATERIA E TECNICA
VETRO
collodio
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MISURE
Misura del bene culturale 0800649325: 262X330 mm
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LOCALIZZAZIONE ex monastero di San Vitale
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso decorativo a mosaico della basilica di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, conservatosi sulle pareti della navata centrale e composto da tre registri che si svolgono longitudinalmente percorrendo l’intera estensione delle fiancate, fu restaurato in più occasioni durante il XIX secolo. Pur non trascurando la pulitura ed il consolidamento del 1895 di Carlo Novelli, i principali lavori si possono riepilogare in tre interventi: quelli del biennio 1845-1846 compiuti dallo sfortunato Liborio Salandri, caduto dalle impalcature durante i restauri, quindi le discusse operazioni ed i rifacimenti del romano Felice Kibel, protrattisi dal 1852 sino al 1863, ed infine i lavori diretti dal soprintendente Corrado Ricci, condotti da Giuseppe Zampiga e Alessandro Azzaroni sullo scorcio del secolo e conclusi nel giugno del 1900 (Ricci 1933 pp. 107-111; Novara-Ranaldi 2013, pp. 180-182; Penni Iacco 2004, pp. 123-130). In tale contesto si inseriscono le riprese dovute allo stabilimento fotografico locale Luigi Ricci (padre dello stesso Corrado): all’interno del Fondo Santa Teresa della Soprintendenza di Ravenna si conservano infatti numerosi negativi, tra collodi e gelatine, dell'intero ciclo musivo della basilica. Tra le lastre recuperate si ritrovano diverse immagini del corteo delle sante vergini, della teoria dei santi, della Vergine e di Cristo in trono, del Palatium teodoriciano, del controverso ritratto maschile conosciuto come Teodorico o Giustiniano e dei pannelli relativi al ciclo cristologico con episodi della vita di Gesù (parobole, miracoli, Passione e Resurrezione). Sostanzialmente le lastre al collodio si situano tra i restauri di Kibel e i lavori della soprintendenza ricciana, mentre le gelatine relative al ciclo cristologico, sicuramente più recenti per via della tecnica utilizzata, paiono fare parte di un'unica campagna fotografica forse posteriore all'intervento di Zampiga-Azzaroni. Nel fondo fotografico si conservano 4 lastre al collodio con particolari della teoria delle sante: per l’unico vetro di formato standard 18x24 (come previsto nei cataloghi di vendita Ricci) si rimanda alla scheda F con NCT 0800649267 (inv. 14017); le restanti, di misure maggiori che si rispecchiano indicativamente nelle dimensioni 24x30, si concentrano tutte e tre sulla parte del corteo che vede la presenza di Santa Cecilia, Santa Eulalia e Sant’Agnese con l’attributo dell’agnello. Il negativo 14381, privo dell’identificativo numerico della ditta, riprende proprio le tre vergini, mentre i collodi 14380 e 14392, in una veduta più ampia da Santa Lucia a Sant’Agata, fotografano quella che sembra essere la medesima stampa positiva, forse frutto di un assemblaggio di più fototipi uniti. Entrambe le ultime 2 lastre sono contrassegnate dal numero Ricci 107, rintracciabile solo a partire dal terzo catalogo di vendita del 1882 in abbinamento al soggetto corretto (“107-110.Le XXII Vergini in 4 tavole”), anche se le immagini del corteo compaiono accostate ad altri identificativi sin dalla prima edizione (era prassi consolidata sostituire al bisogno le etichette numerate dei vetri). Peraltro in nessuno dei cataloghi Ricci compare la possibilità di stampare in grande formato alcuna delle tavole riproducenti la teoria delle sante (l’apposizione di un asterisco accanto all’identificativo numerico precisava tale evenienza). L’impossibilità per la lastra senza identificativo, come pure per le due contrassegnate dal 107, di individuare con certezza per quale catalogo di vendita siano state realizzate, determina una datazione dubitativa da estendersi indicativamente tra l’apertura della ditta (1866) ed il terzo catalogo di vendita, ampiamente incrementato rispetto alle due edizioni precedenti. Data la situazione, si potrebbe ipotizzare che lo studio fotografico tenesse a disposizione della clientela molteplici possibilità in riferimento ad un solo soggetto, rivelando una pluralità di riprese che non è rispecchiata negli elenchi di vendita, necessariamente riepilogativi
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649325
- NUMERO D'INVENTARIO 14380
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
registro inventariale (1)
registro inventariale (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0