Ravenna - San Vitale - Monastero - Chiostro della Cisterna

negativo, post 1865 - ante 1871
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Pozzi - Cisterne
    Architettura religiosa - Monasteri - Cortili - Chiostri ;
    Emilia-Romagna - Ravenna - Complesso di San Vitale
    Ritratti fotografici - Gruppi - Militari
    Elementi architettonici - Loggiati - Portici - Colonne
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    collodio
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649095: 236x194 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Ricci (1823-1896) opera nella seconda metà dell’ottocento, in un contesto storico molto ricco di stimoli, quando in epoca post unitaria comincia a farsi strada l’idea di censimento del patrimonio artistico e della sua tutela. I monumenti ravennati vengono sottoposti a primi interventi manutentivi diretti dal Genio Civile affiancato dall’Accademia di Belle Arti come organo di controllo. Il complesso di San Vitale con la sua ricca articolazione, era stato fortemente modificato dagli edifici addossati al suo perimetro esterno: numerose cappelle si erano innestate sulla struttura a pianta centrale impedendo la visibilità della costruzione originaria. L’ingresso dei monaci benedettini aveva inoltre comportato trasformazioni dovute ad esigenze di culto con l’aggiunta di nuovi ambienti e una dislocazione diversa dello schema di utilizzo interno dei locali. Luigi Ricci inserisce San Vitale già nel suo primo catalogo a stampa (1869) che conteneva solo 256 fotografie con cinque soggetti proposti tra i “monumenti antichi” di Ravenna: lo descrive in 44 riprese di cui alcuni esterni e interni e molti dettagli dei mosaici, capitelli, trafori e rilievi. L’immagine in esame porta in basso a sinistra l’etichetta col numero progressivo 10. Nel primo catalogo a stampa del 1869 a questo numero corrispondeva il mosaico indicato come “Altro ritratto dell’arcivescovo S. Massimiano nel quadro di Giustiniano” mentre nel successivo, del 1877, diventa “L’imperatrice Teodora”. Solo nel 1882, con la pubblicazione del terzo catalogo e la rinumerazione e riorganizzazione delle lastre, al numero 10 corrisponde il soggetto in esame ovvero “Altro chiostro con cisterna”. Il chiostro piccolo fu realizzato tra XV e XVI secolo e in parte ricostruito dopo il crollo del campanile nel 1668. La presenza dei monaci a San Vitale è documentata dal 999 al 1798 (data della confisca napoleonica) e l’ala nord dell'antico complesso benedettino fu trasformata in caserma militare fin dai primi dell'Ottocento. Fu Giuseppe Gerola (prima reggente poi direttore del Museo Nazionale dal 1911) l’artefice del cambio di destinazione d’uso, sottraendo progressivamente spazio alla Caserma Gorizia e organizzando proprio attorno a questo primo chiostro un percorso museale che contemplava stele e iscrizioni del periodo romano imperiale articolate sotto i portici perimetrali. Secondo la bibliografia (Ranaldi 2014) la ripresa è da collocarsi attorno al 1880. L’immagine è pubblicata e indicata come: “Chiostro piccolo di San Vitale alla fine del XIX secolo, prima delle trasformazioni museali iniziate nel 1910”. L’immagine in esame è una delle rarissime vedute animate nella produzione di Ricci e documenta uno scorcio del cortile in cui un gruppo di militari posa sotto il loggiato in pieno sole. Proprio la presenza di questi militari consente di anticipare la realizzazione della ripresa di almeno un decennio: l'analisi dell'abbigliamento testimonia l'utilizzo di uniformi risorgimentali, usate tra il 1860 (il decreto porta la data del 9 aprile 1860) e il 1871, prima dei cambiamenti introdotti dalla riforma Ricotti. In particolare quasi tutti portano sul capo la bustina da fatica introdotta nel 1860, così come l'uniforme da fatica in tela bianca indossata dalla maggior parte del gruppo. Gli unici due sottufficiali sulla sinistra (entrambi furieri) hanno gradi a losanga e spalline di lana rossa aboliti da Ricotti nel 1871, il primo mostra inoltre una medaglia risorgimentale. La ripresa di militari al lavoro è molto insolita così come la presenza in catalogo di una immagine come questa, che non documenta tecnicamente l'architettura ma allude ad essa e ne fa un'ambientazione di genere. Ricci sembra avere la necessità di inserire nel catalogo 1882 i tre chiostri del monastero a completamento dell'apparato architettonico di San Vitale e utilizza lastre realizzate precedentemente: lo stesso infatti si può dire per l'immagine del terzo chiostro, il Chiostro dell'Orto, (si veda NCTN 0800649092) raffigurato in uno stato transitorio, come cantiere ancora aperto, difficilmente commerciabile e non adatta all’inserimento in catalogo, dove invece segue nell’ordine l’immagine del Chiostro Grande e del più piccolo con la cisterna. La lastra appartiene al fondo convenzionalmente denominato “Fondo Santa Teresa” poiché proveniente dall’omonimo Ospizio ravennate. Costituito da una parte di negativi su lastra di vetro provenienti dallo studio fotografico di Luigi Ricci, è stato acquisito nel 1979 dall’allora Soprintendente Gino Pavan su indicazione del cardinale Ersilio Tonini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649095
  • NUMERO D'INVENTARIO 14147
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI etichetta in carta incollata sul lato emulsione in basso a destra - 10 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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