BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ PARTICOLARE SUCCIELO/ BALCONATA CANTORIA (Cappella 4a)/ PRIMA DEL RESTAURO

negativo, post 1958/02/06 - ante 1966/04/16
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
    Architetti italiani - Sec. 17. - Monti, Giovan Giacomo
    Decorazione architettonica - Chiese - Sec. 17
    Edifici di culto - Chiese - Interni
    Strutture - Cori - Sec. 17
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Fontana
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
    Monti, Gian Giacomo (1620-1692): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. I negativi in esame (N_003604 e N_003613) sono due riprese dal basso verso l’alto della balaustra della cantoria posizionata nella quarta cappella sul lato settentrionale del santuario, di giuspatronato della famiglia Fontana, durante il restauro postbellico. Nello specifico i fototipi documentano il ripristino della decorazione del palco del coro attribuito a Gian Giacomo Monti (N_003613), ed un particolare dello stesso (N_003604). Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini il restauro architettonico dell’edificio religioso iniziò già nel 1946: diversa sorte invece toccò alle decorazioni scultoree e pittoriche delle cappelle del santuario, i cui ripristini subirono diverse battute d’arresto. Dallo spoglio del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi alla chiesa bolognese, sono stati individuati due documenti di particolare interesse, riguardanti il restauro del coro. Il primo di questi corrisponde ad una lettera di Padre Guido Dalmastri indirizzata al Soprintendente Raffaello Niccoli (1897-1977, in carica dal 1952 al 1960) datata 6 febbraio 1958 in cui viene sollecitata la ricostituzione dell’organo, il secondo è uno schema manoscritto dei lavori eseguiti (e da eseguire) datato 16 aprile 1966, in cui viene indicato come già terminato il restauro dei pannelli lignei del succielo della cantoria. Tenendo in considerazione questi atti, si può definire che le matrici realizzate da autore ignoto, sono state eseguite nell’arco cronologico compreso tra il 6 febbraio del 1958 ed il 16 aprile 1966. Dall’attenta osservazione degli elementi che costituiscono il soggetto, si può supporre che le lastre sono state eseguite nella medesima occasione e si decide pertanto di trattarle uniformemente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641937
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003604
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ PARTICOLARE SUCCIELO/ BALCONATA CANTORIA (Cappella 4a)/ PRIMA DEL RESTAURO -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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