BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA DELLA CAPPELLA CANTORIA (Cappella 4a)/ DOPO IL RESTAURO
negativo,
post 1969/07/03 - ante 1973/12/27
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto
Monti, Gian Giacomo (1620-1692)
1620-1692
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo il margine superiore
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
Architetti italiani - Sec. 17. - Monti, Giovan Giacomo
Architettura religiosa - Chiese - Sec. 17
Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Fontana
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
Monti, Gian Giacomo (1620-1692): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Il negativo in esame è una veduta frontale della quarta cappella sul lato settentrionale del santuario, di giuspatronato della famiglia Fontana, dopo il restauro postbellico. Sopra l’altare è collocato un complesso scultoreo in stucco raffigurante “Madonna del Rosario col bambino” di Giuseppe Maria Mazza. La decorazione plastica è formata da una nicchia che accoglie la statua della Madonna, circondata da tondi con i “Misteri del Rosario” e da due angeli ai suoi lati. Il palco della cantoria attribuito a Gian Giacomo Monti, in questa occasione è interamente rivestito da un tessuto. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini il restauro architettonico dell’edificio religioso iniziò già nel 1946: diversa sorte invece toccò alle decorazioni scultoree e pittoriche delle cappelle del santuario, i cui ripristini subirono diverse battute d’arresto. Dallo spoglio del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi alla chiesa bolognese, sono stati individuati due documenti riguardanti il restauro della cappella Fontana. Tra questi, il primo corrisponde ad una planimetria della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia datata 8 gennaio 1959, in cui vengono evidenziate in rosso le parti del santuario oggetto di restauro (come il braccio destro del transetto), mentre il secondo documento riguarda un preventivo datato 3 luglio 1969, in cui viene conteggiato il completamento della ristrutturazione della balaustra della cantoria. Tenendo in considerazione quest’ultima fonte, si può definire che la lastra realizzata da autore ignoto, è stata eseguita nell’arco cronologico compreso tra il 3 luglio del 1969 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui viene precisato che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641934
- NUMERO D'INVENTARIO N_003586
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA DELLA CAPPELLA CANTORIA (Cappella 4a)/ DOPO IL RESTAURO -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0