Bologna/ Via Porta Nuova/ Torre di Porta Nuova (sec. XII°)/ Incursione aerea del 22 aprile 1944
Riprese del torresotto di Porta Nuova in seguito al bombardamento aereo del 22 marzo 1944 (3 lastre)

negativo servizio, post 1944/03/22 - 1944/03/22

Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 2 orizzontali (N_001166 e N_001167) e 1 verticale (N_001168). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Si segnala la presenza su tutte le matrici di un'etichetta inventariale sul lato emulsione o sul lato vetro. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Fortificazioni - Torri - Sec. 12.-13
    Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Architettura civile - Mura - Porte di città
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Torresotto di Porta Nuova
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Porta Nuova (dalla precedente denominazione Porta Nova) costruita tra il XII ed il XIII secolo, è una delle quattro porte superstiti della penultima cerchia muraria, detta del “Mille”. Le bombe dell’incursione aerea del 22 marzo 1944 caddero ai piedi della spalla destra della torre. Lo scoppio di una bomba ne dissestò le poco solide e profonde fondamenta che erano formate da uno strato di ciottoli amalgamati con malta di calce, mentre gli ordigni che abbatterono le case confinanti - che conservavano qualche resto delle antiche mura -, furono la conseguenza del cedimento della porta e dell’apertura di alcune crepe nelle spalle del fornice. Il servizio fotografico in esame composto da tre negativi (da N_001166 a N_001168), documenta il torresotto danneggiato dal bombardamento aereo del 22 marzo 1944: in particolare i fototipi N_001166 e N_001167, sono la ripresa frontale e di scorcio di Porta Nuova da Piazza Malpighi, mentre la lastra N_001168 è la fotografia del torrione da via Porta Nova. Le posizioni in cui sono stati realizzati gli scatti, mostrano le abitazioni adiacenti dilaniate dalle bombe e l’antica porta della città gravemente danneggiata. Dallo spoglio del faldone "BO M 696/ Torresotto di Portanova/ Case e Palazzo Gherardini”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi all’antica porta della città, si evince che la ricostruzione fu una vicenda piuttosto burrascosa che vide l’attuazione di una diffida da parte del comproprietario del torrione e dell’edificio settentrionale Albino Roversi, della ditta edile Impresa Venturi e del geometra Ubaldo Ubaldini, nei confronti della Soprintendenza ai Monumenti di Bologna. La proprietà propose all’istituto di tutela, l’abbattimento di ambedue le costruzioni a favore dell’edificazione di un unico caseggiato di maggiore volume. La Soprintendenza rispose confermando l’obbligo di conservare la torre e di non superare con la nuova costruzione, l’altezza del precedente fabbricato. Il progettista assunto dai proprietari propose allora di innalzare il torrione a spese dei detentori purché fosse consentito di aggiungere qualche piano alla neo abitazione. Alfredo Barbacci (1896 -1989), all'epoca del secondo conflitto mondiale e sino al 1952 Soprintendente presso la Soprintendenza ai Monumenti di Bologna, concluse la vicenda con queste parole: “È inutile dire che respinsi la grottesca proposta”, (Barbacci, 1977). Come desunto dalla fotocopia della schedina inventariale allegata ai fototipi, le matrici sono state realizzate dagli operatori dello studio bolognese A. Villani & Figli, dopo il 22 marzo 1944. La ditta Villani durante il periodo bellico, si occupò di documentare per conto della Soprintendenza, sia i blindamenti al patrimonio artistico e sia i monumenti della città bombardati dalle incursioni aeree. L’immagine N_001166 è pubblicata in “Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri” (vedi BIB, p. 168), mentre la fotografia N_001168 è riprodotta sia in “Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri” (vedi BIB, p. 169) e sia in “Delenda Bononia” (vedi BIB, p. 244)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641851
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001166 a N_001168
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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