BOLOGNA/ S. Pietro – Metropolitana./ acquasantiera con leoni
Elementi romanici della Porta dei Leoni della Cattedrale metropolitana di San Pietro a Bologna, a marzo del 1930 (3 lastre)

negativo servizio, 1930/03/00 - 1930/03/00

Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 2 orizzontali (N_001853, N_001859) e 1 verticale (N_001852). Sul lato emulsione delle matrici è presente un'iscrizione ad inchiostro rosso barrata, realtiva ad un precedente numero d'inventario. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna – Cattedrale metropolitana di San Pietro
    Elementi architettonici – Colonne - Basamenti
    Scultori italiani - Sec. 12.-13. - Maestro Ventura
    Scultura romanica – Leoni stilofori - Telamoni - Sec. 13
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Bolognesi Orsini (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I lavori di ricostruzione della cattedrale di Bologna, iniziati nel 1141 in seguito ad un incendio che la devastò (poi consacrata e dedicata a San Pietro nel 1184), continuarono anche nel secolo successivo, soprattutto grazie all'impulso che fu dato al cantiere dal vescovo Enrico della Fratta dal 1213. Il nome del maestro campionese Ventura, già menzionato nel 1217 come “dominus laborerii sancti Petri”, è collegato a quella che dovette essere nei primi decenni del Duecento, l'impresa decorativa di maggiore rilievo della cattedrale, ovvero il portale marmoreo del fronte meridionale, noto come Porta dei Leoni. Questo portale fu eseguito tra il 1220 ed il 1223 dall'officina campionese sotto la guida di Maestro Ventura. Questo nuovo elemento in stile romanico, allineò Bologna agli altri centri emiliani (vedi Porta Regia del Duomo di Modena, portale nord del Duomo di Piacenza e portale centrale della cattedrale di San Giorgio di Ferrara). Non è da escludere l'ipotesi che la decisione di far costruire una nuova porta monumentale sul fianco meridionale della chiesa, sia stata dettata come a Modena e a Ferrara, dalle nuove esigenze urbanistiche delle città, i cui palazzi comunali e le piazze del mercato sorgevano accanto agli edifici religiosi. Il nuovo accesso divenne presto il più frequentato, tanto che all'interno della chiesa vennero apportate alcune modifiche. Secondo quanto descritto da Massimo Medica nel suo saggio in “La Cattedrale scolpita. Il romanico in San Pietro a Bologna”, “All'esterno il portale veniva ad esibire con connotazioni davvero virtuosistiche il multiforme lessico dei campionesi, reinventando in maniera originalissima il repertorio tipico dei portali romanici: così il protiro veniva sorretto dinanzi da due monumentali leoni stilofori di marmo rosso di Verona, a cui si accompagnavano posteriormente altrettante figure di telamoni, uno giovane ed uno vecchio dalla lunga barba, che rispettivamente reggevano due incredibili colonne, l'una tortile e l'altra, elegantemente decorata, ofitica”. Quel poco che sopravvisse alla ristrutturazione e al rinnovamento seicentesco (con conseguente demolizione del primitivo impianto romano-gotico), furono i due leoni stilofori e un telamone con la rispettiva colonna tortile, oggetti del servizio fotografico in esame. I due leoni marmorei sono ora collocati a fianco dell'ingresso principale con funzione di acquasantiera, mentre la singolare colonna tortile sostenuta da una cariatide è disposta nella prima cappella sinistra. Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio Bolognesi Orsini nel marzo del 1930. L'immagine N_001852 è pubblicata in La Cattedrale di San Pietro in Bologna (vedi BIB, p. 35). Attorno al 1919, i fratelli Alfredo e Angelo Bolognesi, in accordo con Armando Orsini, costituirono lo studio fotografico “Bolognesi Orsini”, dopo l'esperienza dell'atelier "Fotografia La Moderna"; la ditta fu attiva sino al 1934 – anno di morte di Orsini - in via Indipendenza 22. Ricorda Zucchini, nel suo prezioso contributo del 1957 in “La Mercanzia” (vedi BIB), che i fratelli Bolognesi erano abili e precisi, inoltre quando lo studio fu posto in liquidazione molto materiale fu acquisito da Luigi Corsini (1863-1949, dal 1894 nominato assistente-disegnatore dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell’Emilia, tra il 1914 ed il 1933 fu soprintendente ai Monumenti dell’Emilia), dal Comitato per Bologna Storica e Artistica, nonché dallo stesso Zucchini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641694
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001852, N_001853, N_001859
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sulla lastra inv. N_001852: lato emulsione: angolo inferiore destro - Inv. 6079 [? barrato] -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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