Palazzo Bonavia [cancellato] Scagl_ [a mano]/ N. 4 Lastre con vedute dell'esterno e dell'interno della/ distruzione dell'incursione aerea del 29 gennaio 1944

negativo servizio, post 1944/02/00 - ante 1944/08/00

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia, completa di iscrizioni, si conserva separatamente in una scatola. Alla lastra N_001141 era allegata in fotocopia una schedina inventariale descrittiva dell'insieme, ora conservata all'interno del relativo pergamino. Visibili le tracce del portalastra agli angoli

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura civile - Palazzi
    Pittori italiani - Sec. 18.-19. - Fancelli, Pietro
    Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Architetti italiani - Sec. 18.-19. - Tadolini, Francesco
    Pittori italiani - Sec. 18.-19. - Gandolfi, Gaetano
    Pittori italiani - Sec- 18.-19. - Giuseppe Valiani
    Scultori italiani - Sec. 18.-19. - Rossi, Giacomo
    Pittori italiani - Sec. 18.-19. - Fancelli, Petronio
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Palazzo Scagliarini già Gnudi
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le lastre in esame documentano i danni causati dall’incursione aerea del 20 gennaio 1944 su Palazzo Gnudi Scagliarini. Il palazzo, costruito a cavallo del canale del Reno, è il risultato di un progetto di ampliamento voluto dall’allora proprietario Antonio Gnudi, dal 1781 tesoriere apostolico per la città di Bologna. L’opera viene affidata a Francesco Tadolini che dà completezza al prospetto di affaccio su Via Riva Reno nel 1788 (Matteucci 2002, p. 337). L’edificio segue, nelle scelte compositive, gli stilemi riscontrabili in numerosi palazzi dell’epoca con una distribuzione degli spazi su due cortili porticati interni, uno principale e uno di servizio, simmetrici l’uno all’altro e un monumentale scalone di ingresso. Riguardo alla data di esecuzione del servizio, una indicazione proviene dalla schedina inventariale allegata al negativo N_001141. Nel campo relativo alla descrizione del bene si fa menzione di “N. 4 Lastre con vedute dell'esterno e dell'interno della distruzione dell'incursione aerea del 29 gennaio 1944” mentre i numeri di inventario, manoscritti successivamente, riferiscono ad un totale di 12 lastre, comprensive delle 5 di cui si sta trattando. Se le prime quattro riprese, con inventario da N_001146 a N_001149 (si fa rimando a relativo NCT 0800641511), documentano il bene nel momento immediatamente successivo al disastro bellico, il cui unico intervento si manifesta nel recupero e riordino delle macerie, il gruppo di cui ci stiamo occupando descrive una fase più avanzata di salvaguardia. In queste lastre notiamo chiaramente la messa in opera di uno dei provvedimenti descritti da Alfredo Barbacci, allora Soprintendente ai Monumenti per l’Emilia, nel suo “Catalogo dei danni di Guerra”, ovvero la “costruzione di muri di sostegno” (Monari 2005, p. 115) che scorgiamo sia in facciata, sia nella tamponatura dei finestroni dei saloni interni, completamente assenti nelle altre fotografie citate in schedina. Leggendo dunque criticamente le informazioni riportate in schedatura, ci sentiamo per questo servizio di ipotizzare una datazione compresa tra il febbraio e l’agosto del 1944, data quest’ultima a cui risale la redazione del catalogo citato. Il fotografo è il medesimo, Villani, a cui evidentemente viene richiesta una seconda ricognizione relativa al monumento, probabilmente per documentare i lavori di protezione dei preziosi affreschi e stucchi dell’interno. La lastra N_001141 descrive la porzione della facciata principale con parte del portale ed il soprastante balconcino con gruppo scultoreo, ora liberato dalla improvvisata tettoia di protezione come documentata dal fototipo N_001146. I fototipi N_001142 e N_001143 descrivono invece le due pareti del salone collocato tra i due cortili interni con le decorazioni di Gaetano Gandolfi. Nella prima ripresa osserviamo, entro finte nicchie, l’allegoria della Fortezza e nella seconda l’allegoria della Mansuetudine. Il fotografo omette di descrivere la decorazione del soffitto con “Il Sacrificio di Ifigenia”, facendo presumere un interesse rivolto alle operazioni di recupero, piuttosto che allo stato di conservazione delle opere ivi custodite. Le lastre N_001144 e N_001145 riprendono il prezioso salone degli specchi che notiamo perfettamente conservato. Ben visibili nelle riprese di insieme gli stucchi attribuiti a Giacomo Rossi e parte delle decorazioni della volta da ascriversi a Giuseppe Valiani con il Mercurio nel primo riquadro a partire dalla parete di fondo e gli Dei dell’olimpo nel secondo. Gli affreschi a monocromo, qui parzialmente visibili nelle imposte della volta, sono da attribuirsi a Pietro Fancelli (figurista) e al padre Petronio (quadraturista) (Matteucci 2002, p. 340). Se i primi interventi dovettero essere piuttosto celeri, si dovrà aspettare molto tempo prima del ripristino del palazzo lasciato a lungo nell’incuria. Dagli archivi della locale soprintendenza ai monumenti (ex SBAP) riceviamo informazione della ricostruzione a partire dal luglio del 1958 per concludersi nel luglio dell’anno successivo (cfr. Archivio ex Soprintendenza ABAP, Storico I, BO M 206, lettera del 30 luglio del 1958 e lettera 12 luglio 1957). A caricarsi degli oneri di spesa fu il Ricovero di mendicità di Bologna, erede universale dei beni di Arturo Scagliarini, proprietario dello stabile fino al 1943, anno del suo decesso. Segnaliamo la presenza nel fondo ex SBAP di un servizio a firma Bacchelli risalente al 1945 degli affreschi del soffitto con “Il sacrificio di Ifigenia” del Gandolfi. Rimandiamo alla relativa scheda con codice NCT 0800641509
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641510
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001141-N_001145
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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