Chiesa di S. Maria dei Servi/ Facciata con quadriportico antistante/

negativo, 1940 - 1940

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Il fototipo presenta una vignettatura negli angoli superiori. Evidenti i segni del portalastra sui due lati maggiori

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di Santa Maria dei Servi
    Architettura sacra - Chiese - Elementi architettonici - Portici - Facciate
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Cascianelli, Primo (notizie 1907-1940): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il negativo riproduce il quadriportico antistante la Basilica di Santa Maria dei Servi con prospettiva dall’angolo meridionale dal lato dell’attuale via Guerrazzi (già via Cartoleria). La costruzione del portico ebbe inizio nel 1392 probabilmente su progetto di Antonio di Vincenzo limitatamente al fianco settentrionale della chiesa sull’attuale Strada Maggiore. Tra il ‘400 ed il ‘600, il portico subirà trasformazioni ed ampliamenti fino ad estendersi a tutta la via nel tratto che congiunge le attuali via de’ Bersaglieri e via Guerrazzi. L’ultima estensione del porticato raggiunse il portico della piccola Chiesa di San Tommaso situata in angolo tra via Guerrazzi e Strada Maggiore. Alla metà dell’800 il comune decise di allargare l’allora via Cartoleria acquistando e demolendo la chiesetta e l’annessa canonica, dando così via libera al completamento del quadriportico (iniziato già nel ‘700) che racchiude la piazza antistante il fronte principale dell’edificio (cfr. Galeazzi 2008, pp. 2-3). Se nel progetto originario queste agili colonnine erano state pensate per sostenere un ben calcolato peso, le integrazioni successive non tennero sempre conto dei limiti statici insiti in queste esili strutture. Molteplici furono i crolli che hanno interessato il portico nel corso dei secoli, tra cui ricordiamo quello del 1927 in cui rimase ucciso un ignaro passante (cfr. NCT 0800641482). Malgrado le ricostruzioni il porticato rimarrà un sorvegliato speciale, oggetto di numerosi interventi di cui possediamo documentazione d’archivio e fotografica (per ulteriori approfondimenti cfr. NCT 0800641486 e NCT 0800641491). Non siamo a conoscenza dell’occasione per la quale il fotografo abbia realizzato la ripresa. Il fondo cui appartiene la lastra in trattazione custodisce numerosi negativi ascrivibili a Primo Cascianelli tutti invariabilmente datati 1940 (o aprile 1940), il che farebbe presumere che si tratti di materiale prodotto contestualmente ad un ben determinato incarico di ricognizione del patrimonio architettonico bolognese ed emiliano (a Bologna si aggiunge la ricognizione sul parmense) presumibilmente commissionato in quell’anno dalla Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, probabilmente motivato dalle necessità di documentazione imposte dallo scoppio del secondo conflitto mondiale. Prima di questa data le notizie legate a Primo Cascianelli sono legate al Gabinetto Fotografico Nazionale del Ministero dove fu salariato dal 1907 al 1923, formandosi professionalmente sotto la guida di Giovanni Gargiolli (1838-1913), primo direttore dell’istituzione romana. A seguire, dal 1927 ebbe inizio la collaborazione con la Soprintendenza della Campania. In quell’occasione conobbe il fotografo Fernando Perez, di cui divenne operatore e assistente a partire dal 1929, ovvero sin dal principio delle sue sperimentazioni “pinacologiche”. Perez, celebre per la messa a punto di tecniche di ripresa ravvicinata di opere pittoriche con illuminazione obliqua radente, volle Cascianelli con sé a Parigi, durante il suo impegno nell’allestimento del Laboratoire pour l’étude scientifique de la peinture del Louvre. Si segnala che all'interno del fondo positivi storici dell'Archivio fotografico ex SBAP sono presenti numerose - oltre il centinaio - gelatine Ferper (Fernando Perez). Evidenziamo inoltre qui la presenza dei caratteristici segni porta lastra sui lati maggiori, dalla forma semicircolare su uno dei lati e sull’altro dalla forma allungata con gli angoli arrotondati. Altra nota di frequenza, la presenza di più o meno lievi vignettature negli angoli superiori della lastra
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641484
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001869
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. IV N. 126/ INVENT. N. 10119/ LUOGO: BOLOGNA./ MONUMENTO: Chiesa di S. Maria dei Servi/ Facciata con quadriportico antistante/ STAMPE N. FOTOGRAFIE [sottolineato] VEDI ARCHIVIO FOTOGRAFICO [a timbro blu]/ OSSERVAZIONI fot. Cascianelli - 1940 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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