Bologna - Via Zamboni 22 - Palazzo Malvezzi – (Particolare Cortile) Incursione aerea del 25 settembre 1943
negativo servizio,
ca 1943 - ca 1944
A. Villani & Figli (studio)
1932-1970
L'insieme è costituito da 5 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Architettura civile - Palazzi
Bombardamenti - Danni di guerra - 2 Guerra Mondiale <1943>
Elementi architettonici - Cortili - Colonne - Loggiati
Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Palazzo Malvezzi Campeggi
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (studio): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'incursione aerea su Bologna del 25 settembre 1943 fu particolarmente devastante: tra le undici e mezzogiorno 120 aerei sganciarono 840 ordigni colpendo indifferentemente in centro e periferia edifici storici, chiese, abitazioni e il mercato della Piazzola. La vicenda di Palazzo Malvezzi Campeggi, lunga e complessa, è ben delineata dai documenti conservati presso l'Archivio storico della Soprintendenza ai Monumenti (STORICO I 384). I marchesi Malvezzi risiedevano a Dozza Imolese, nella rocca del paese, la residenza bolognese era stata in parte affittata al Circolo della Stampa e ad un negozio di tessuti. Nel maggio 1943 Il marchese Giacomo Malvezzi scrive al sovrintendente Barbacci esprimendo l'intenzione di tornare a Bologna con la propria famiglia. Purtroppo il rovinoso bombardamento non consentirà di perseguire questo progetto poiché il palazzo fu gravemente danneggiato dall'incursione aerea con l'abbattimento di buona parte del loggiato del cortile e dei locali circostanti. In una nota sciolta del giugno 1945 è indicato che "i danni subiti dall'edificio monumentale sono assai gravi ed è da presupporre siano superiori al 33% della sua consistenza, tenuto altresì calcolo dei pregi storico artistici". Barbacci scrive al marchese che le decorazioni pittoriche dell'appartamento nobiliare non hanno subito danni ma sollecita -e sono passati quasi due anni dal disastro- "di riparare i tetti che lasciano infiltrare le acque piovane sui soffitti dipinti al primo piano". Il marchese risponde di avere già dato ordine per il ripristino del coperto ma chiede che siano rimosse le macerie dal cortile. Si apre una lunga fase di stallo e di grande incuria, dovuta all'enormità del danno prodotto, all'incapacità di sanarlo e alla presenza degli sfollati nei locali ancora agibili del palazzo, che li utilizzano "in modo non certo giovevole alla buona conservazione degli stucchi, delle pitture e delle pareti decorative". Malvezzi decide di vendere la proprietà alla Società Anonima Immobiliare S.A.I.P.A. di Roma che nel giugno 1948 propone un piano per il restauro con allegato un dettagliato preventivo. Passano ben sette anni e in una lettera del nuovo sovrintendente Raffaello Niccoli alla società proprietaria dell'immobile si ricorda "che a distanza di più che dieci anni dalla fine della guerra i lavori di riparazione dei danni bellici al monumentale Palazzo Malvezzi Campeggi, uno dei più notevoli di Bologna, non sono stati condotti a termine". In un articolo del Resto del Carlino del 1962 (Va in rovina Palazzo Malvezzi) si denuncia ancora il gravissimo stato di degrado e bisognerà attendere gli anni '80 per un restauro serio che implicherà interventi strutturali: attualmente il palazzo è sede della Scuola di Giurisprudenza dell'Università. Il servizio che riprende lo scempio del cortile era contenuto in pergamini privi di indicazioni autoriali: attraverso il confronto con le immagini della Biblioteca Digitale dell'Archiginansio si è giunti ad una attribuzione allo studio Villani. La documentazione mostra in maniera molto evidente la devastazione dell'ala sinistra del cortile con cumuli di macerie che occupano l'intero spazio interno (N_001185, N_001187, N_001183). Interessante in alcune riprese la presenza di alcune figure maschili (N_001186, N_001183) che dall'abbigliamento potrebbero essere funzionari o tecnici durante un sopralluogo
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641246
- NUMERO D'INVENTARIO da N_001183 a N_001187
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0