Bologna - Chiesa di San Martino - vetrata - San Rocco
negativo,
ca 1947 - ca 1947
A. Villani & Figli (studio)
1932-1970
Francia, Francesco (1460 Ca - 1517)
1460 ca - 1517
Lastra singola, originariamente contenuta in pergamino: tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Arti applicate - Vetrate - Dipinti
Pittori - Italia - Sec. 16. - Raibolini, Francesco
Architettura religiosa - Chiese - Elementi architettonici - Finestre
Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Chiesa di San Martino Maggiore
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (studio): fotografo principale
Francia, Francesco (1460 Ca - 1517): disegnatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra in esame raffigura una vetrata realizzata probabilmente da Giovanni da Ulma su disegno del Francia, collocata presso la chiesa di San Martino Maggiore, nella cappella Paltroni Marescotti. Nel piano organico messo in atto dalla Direzione Generale Antichità e Belle Arti e dalle Soprintendenze territoriali in occasione degli eventi bellici, alcune delle più preziose vetrate delle chiese bolognesi furono smontate dalla sede originaria e ricoverate in casse. In particolare la vetrata di San Martino fu collocata nei sotterranei della basilica di San Petronio, insieme a quelle di Santa Maria della Misericordia. Per chiudere l'apertura fu realizzato un "tondo formato da assito di tavole ricoperto all'esterno da cartone catramato" (Delenda Bononia, p. 107). Per la rimozione delle vetrate fu chiamata la ditta specializzata Pritoni, maestri vetrai: il cattivo stato conservativo, l'usura delle armature di ferro e delle tessiture in piombo costrinsero ad una cautela estrema, soprattutto in conseguenza della maldestra ricollocazione in sede nel 1919 (dopo il primo ricovero durante la grande guerra) quando le vetrate furono fissate direttamente al muro col cemento senza utilizzare alcun tipo di telaio. Dopo un primo passaggio nei sotterranei di San Petronio l'opera sembra essere stata trasferita a Firenze, presso gli Uffizi e in seguito riportata a Bologna e collocata in deposito in Palazzo d'Accursio (Secondin 2010, p. 78). Nei documenti cartacei dell'Archivio storico della Soprintendenza ai Monumenti non c'è traccia di questi trasferimenti e nemmeno del restauro che ha preceduto la ricollocazione. Questa vetrata è stata erroneamente registrata come appartenente alla chiesa di Santa Maria della Misericordia, forse per contiguità, similitudine stilistica o analogo iter conservativo durante la seconda guerra (si confronti con scheda NCTN 0800641232)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641235
- NUMERO D'INVENTARIO N_001206
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sul recto del pergamino - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE....SCAF....N....INVENT. N....PROV....COMUNE....LOCALITA'......MONUMENTO....FOTOGRAFO....DATA.... OSSERVAZIONI - capitale -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0