Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio, fronte orientale su via Massei
negativo,
ca 1956/11/02 - ca 1956/11/02
La lastra originariamente era contenuta in pergamino; tale busta, con iscrizioni e annotazioni, si conserva separatamente
- OGGETTO negativo
-
SOGGETTO
Architettura - Conservazione - Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - 1944
Architetti - Italia - Sec. 16. - Morandi, Antonio detto Il Terribilia
Emilia Romagna - Bologna - Palazzo dell'Archiginnasio- - <1562-1563>
Architettura civile - Palazzi pubblici - Università degli Studi di Bologna
Seconda Guerra Mondiale - Danni di guerra - Macerie - Patrimonio librario
Urbanistica - Piazze - Strade - Vicoli - Via Giovanni Massei
Architettura - Palazzi - Edifici privati - Edifici pubblici - Demolizione - Ricostruzione
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
-
CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
-
ATTRIBUZIONI
Morandi, Antonio Detto Il Terribilia (? -1568): architetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alle 11.30 del 29 Gennaio 1944 inizia l'incursione aerea che distrugge i lati orientale e meridionale, la Cappella dei Bulgari, il Teatro Anatomico e le sale monumentali attigue del Palazzo dello Studio bolognese, l'Archiginnasio. Il cuore dello Studio, ridotto ad un mucchio di macerie, non fu seguito dall'incendio cosicchè la mattina successiva, come racconta il soprintendente Alfredo Barbacci (BAPB0202) si poté iniziare la triste opera di ricognizione dei danni. Il giorno successivo al bombardamento, la Soprintendenza ai Monumenti guidata da Alfredo Barbacci e il Genio Civile, erano all'opera per il recupero di tutti i frammenti che si erano salvati al disastro. Contestualmente inizia la folta registrazione fotografica delle condizioni in cui versa l'edificio a cui partecipò anche lo studio Fototecnica Bolognese che si recò a documentare i lavori di recupero e ripristino delle opere originali cosi come i lavori di restauro e ricostruzioni degli anni Cinquanta e Sessanta. La lastra in esame rappresenta gli edifici attigui al fronte orientale del Palazzo dell'Archiginnasio, che furono oggetto di demolizione e ricostruzione. Nello stesso fondo è rintracciabile il negativo 00640992-61, che rappresenta e documenta un'altra fase precedente dell'opera di demolizione dello stesso lato orientale sull'attuale via Massei. Della piazzetta delle Scimmie, parla Giuseppe Guidicini (si veda BIB), che cosi la descrive dettagliatamente, fornendoci anche spiegazioni in merito al nome attribuitole: "Dalla via Foscarari a tutta la piazetta. La via della Scimia comincia in quella dei Foscarari poi piegando a sinistra s‘ inoltra verso levante nella piazzetta dello stesso nome, la quale è senza uscita. La via è lunga piedi 35. 00. 6 e di superficie 47. 58. 2; la piazzetta di pertiche 86. 53. 3, e di lunghezza 59. 42. 10. Nei tempi andati si diceva piazza dei Bulgari per l’ illustre famiglia Bulgari che vi abitava. Nel secolo XVI si trova, detta qualche volta Campo della chiesa di S. Silvestro. L’ attuale suo nome è via e piazza della Scimia; questa nuova denominazione può esser nata dalla famiglia Simi che anche essa vi ebbe le sue case, o ben anche da un osteria che aveva per insegna una scimia. Nel 1573 si disse Via Stuffa della Scimia. Sembra che stuffa equivalesse a tintoria. Li 6 febbraio 1551 fu ordinato dagli Anziani che le meretrici dovessero abitare nella Corte dei Bulgari. Li 27 ottobre 1419 fu di nuovo decretato che il bordello fosse nella Corte e piazza dei Bulgari dove era l’ osteria della Scimia, e vi rimase fino nell'anno 1438. Nel 1643 era detto Postribolo, e Lupanare nuovo della corte dei Bulgari, e ciò per un decreto delli 8 febbraio di Cervato Podestà, e dei Sedici Riformatori, col quale concessero a Zaccarello di Paolo da Pesaro di poter tener impunemente in questa via Barataria per giuochi d’ azzardo, e qualunque altro da biscatiere nei luoghi del Postribolo e Lupanario nuovo nella corte dei Bulgari. Per meretrici e mezzane s’ intendevano quelle notate all’ ufficio delle Bollette, ed assogettate ad una tassa. Alcuni pellacani essendosi stabiliti nella via della Scimia e nelle sue vicinanze ne furono scacciati ad instanza dei proprietari, ed inquilini ivi abitante per decreto dei 31 gennaio 1584."
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640992-75
- NUMERO D'INVENTARIO N_002987
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0