La cella del Transito nel Convento di San Domenico a Bologna prima del restauro del 1946
negativo servizio,
ante 1946/09/19 - ante 1946/09/19
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
Le lastre negative erano originariamente contenute in pergamino; queste buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Sono visibili le impronte portalastra
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Emilia Romagna - Bologna - Convento di San Domenico - Cella del Transito
Elementi architettonici - Finestra
Elementi architettonici - Porta
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme in esame, costituito da 2 lastre e realizzato dallo Studio Villani, nel settembre 1946, documenta la cella del Transito manomessa dai militari. Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). La ditta Villani, aveva inoltre documentato nello stesso periodo lo smontaggio dell’Arca di San Domenico, le tarsie del Coro e dell’Armadio della Sagrestia, la Pietà di Baccio da Monteluto e il Miracolo dei Quaranta, oltre alle opere di protezione durante la guerra del Monumento a Francesco Tartagni e della Tomba di Rolandino. La lastra, N_002250, è stata pubblicata da Barbacci nel suo libro “Monumenti di Bologna” (BAPB0110, p. 118, fig. 45). “Nel convento domenicano, la cella ove morì il Santo è tradizionalmente identificata con quella posta nell’antica parete di fondo dell’odierno chiostro maggiore, presso l’incontro dei lati settentrionale e orientale, in prosecuzione e in prossimità del chiostro dei Morti, contiguo alla basilica. Non si sa quando i Domenicani vi crearono una cappellina, ma fin dal 1373, all’esterno della parete orientale, fecero affrescare la Madonna col Bambino e Santi. Dal Seicento, più volte si pensò di trasferire la cella del Transito nella nuova e grande cappella di San Domenico creata da Floriano Ambrosini ed altri. Il trasferimento non si fece; con le soppressioni del 1798 e del 1866, secolarizzati la basilica e il convento, e allogata in parte di questo una caserma, cominciarono le manomissioni. Fra l’altro, per creare un più comodo passaggio tra il chiostro grande e un retrostante cortile, i militari pensarono di aprire due forrnici nei muri laterali, ossia ad est ed ovest, della cella del Transito, quasi fosse questo il significato del suo nome. Inutilmente i Domenicani cercarono di impedire la profanazione, coadiuvati da vari enti culturali; e sebbene l’affresco trecentesco ornasse l’esterno di una delle altre pareti, nel 1875 i due muri vennero sfondati manu militari con portoni carrai, e più tardi anche gli altri due, con due porte” (BIBH: BAPB0110, pp. 261-262)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640828
- NUMERO D'INVENTARIO N_002250, N_002251
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0