Bologna - Arca del Santo - Fotografie dei particolari eseguite in occasione del trasporto della salma di S. Domenico nel rifugio

negativo servizio, 1943 - 1943

Il servizio è costituito da 21 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Su alcune lastre, N_002197- N_002199, N_002207, N_002217 e N_002218, sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Scultori - Italia - Sec. 15. - Buonarroti, Michelangelo
    Scultori - Italia - Sec. 13. - Pisano, Nicola
    Scultori - Italia - Sec. 16. - Cortellini, Girolamo
    Scultura - Chiese - Monumenti sepolcrali
    Scultura - Conservazione - Guerra mondiale 1939-1945
    Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Domenico - Cappella di San Domenico - Arca di San Domenico
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico in esame costituito da 21 lastre e realizzato dalla Ditta Villani tra il mese di maggio e il 30 giugno 1943, documenta l’Arca di San Domenico smontata in occasione delle opere di blindamento per la protezione antiaerea. Le statue una volta smontate furono trasferite nella villa Aria di Marzabotto. Come apprendiamo dal saggio di Andrea Emiliani (BIBH: BAPB0361, p. 170), intorno agli anni ’40 lo Studio Villani “eseguiva campagne fotografiche sollecitate dall’esperienza di Cesare Gnudi”. Emiliani prosegue definendo l’analisi, che compie lo Studio in questo servizio fotografico (che consta in totale di 46 lastre, v. il campo “OSS”), come “davvero strepitosa” e aggiunge che in esso riemerge “questo suo carattere eccezionalmente moderno e attuale” (BIBH: BAPB0361, p. 172). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Alcune di queste lastre sono state pubblicate all’interno della monografia di Stefano Bottari (BIBH: BAPB1201). In particolare: il putto reggifestone di destra (N_002217) tav. 34; la Pietà (N_002199) tav. 42; Angelo della Passione (N_002215) tav. 43; San Petronio (N_002200 e N_002201) tav. 55 e tav. 54; San Procolo (N_002202) tav. 56; San Giovanni Battista (N_002212) tav. 60; San Giovanni Evangelista (N_002209) tav. 37; San Matteo (N_002213) tav. 38; San Marco (N_002208) tav. 41; San Domenico (N_002205) tav. 46; San Floriano (N_002210) tav. 47; San Vitale (N_002211) tav. 48. La protezione del monumento funerario “è stata fatta con blindamento di sacchetti di sabbia: la scaffalatura sulla quale sono appoggiati i sacchetti è sostenuta da pilastri a L in muratura di mattoni dello spessore di 40 cm ai quattro angoli. La parte superiore è protetta dalla caduta di materiale da due strati di sacchi di sabbia ed è sostenuta dai quattro pilastri angolari” (BIBH: BAPB0109, p. 97). Barbacci ci racconta che nel maggio del 1943, si comprese che questo tipo di protezione non avrebbe potuto difendere l’arca dalle potenti bombe aeree, per cui si decise di smontarla. Durante tale operazione non si arrecò alcun danno all’opera. Una volta smontata le varie parti furono trasferite nella villa Aria di Marzabotto” (BIBH: BAPB0110, p. 15). Da queste informazioni, è quindi lecito presupporre che il servizio sia stato eseguito tra il maggio e il 30 giugno 1943 (data presente nei pergamini e che costituisce un ante quem). I restauri per il ripristino dell’Arca di S. Domenico, oltre ad altri interventi nella Chiesa, furono eseguiti dal luglio al settembre 1946 (BIBH: BAPB0110, p. 262). Il preventivo di spesa per la “ricomposizione e restauro della tomba di S. Domenico”, redatto il 13 febbraio 1943 dal Soprintendente Barbacci prevedeva il “restauro delle sculture fratturate e malamente rabberciate in vari tempi. Estrazione dei perni di ferro e sostituzione con altri di rame. Sostituzione di rozza lastre di marmo interne con una monolitica e rifacimento dell’armatura di ferro proteggente il capo del Santo” per un costo totale di lire 75.000 (FNTI: BAPF023). Iniziando la lettura del sarcofago dall’alto della cimasa, esso presenta la statua raffigurante il Padre Eterno (N_002198). Subito sotto, ai lati del candelabro due putti che sorreggono festoni di frutta, simboli della terra (N_002217, N_002218); sull’elegante e delicato cornicione sottostante è raffigurato Cristo morto (N_002199) fra due angeli adoranti (l’uno della Passione, N_002215, e l’altro dell’Annunciazione, N_002216) e ai lati i quattro evangelisti: san Matteo (N_002213), san Marco (N_002208), san Luca (N_002214) e san Giovanni (N_002209). Al di sotto una decorazione a bassorilievo di cherubini (N_002219). Al livello inferiore si allineano gli otto santi protettori di Bologna; nel fronte, San Francesco (N_002206), San Petronio che sorregge tra le mani la città di Bologna, opera di Michelangelo Buonarroti (N_002200, N_002201), San Domenico (N_002205) e San Floriano (N_002210); nel retro, San Vitale (N_002211), San Giovanni Battista realizzato da Girolamo Cortellini (N_002212), San Procolo, anch’essa opera di Michelangelo Buonarroti (N_002202, N_002203, N_002204), e Sant’Agricola (N_002207). Tutte le statue, ad eccezione di quelle prima specificate sono opera di Niccolò dell’Arca. Si può supporre che le scelte fatte dal fotografo siano state volte ad evidenziare i panneggi e il volume delle singole statue. Per ottenere questo, le ha isolate utilizzando un panneggio scuro come fondo e illuminate da fari probabilmente posizionati sul fronte laterale delle stesse per far risaltare l'effetto chiaroscur
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640711
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002199 a N_002203; da N_002204 a N_002206, da N_002208 a N_002219; N_002207
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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