Casa Raffaello in Urbino
positivo album,
post 1879 - ca 1890
Fotografia Dell'emilia (ditta)
1869-1940
Stampa incollata alla carta 67, verso
- OGGETTO positivo album
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SOGGETTO
Italia - Marche - Urbino - Casa Santi (Casa natale di Raffaello Sanzio)
Architettura - Palazzi - Facciate - Secc. XIV e XVII
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Fotografia Dell'emilia (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Etnoantropologici di Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pepoli Campogrande
- INDIRIZZO Via Castiglione 7, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella sezione dedicata all’Italia centrale dell’album Faccioli si riscontrano numerose fotografie riferite a Urbino. L’architetto e ingegnere Raffaele Faccioli venne incaricato nel 1885 di dirigere un importante progetto di restauro del Palazzo Ducale, per il quale aveva elaborato specifici interventi di ripristino almeno dall’anno 1883. Il suo coinvolgimento si protrasse fino al 1890, pur dovendo sospendere la sua presenza sui cantieri cittadini dall’89 a seguito del primo manifestarsi dei problemi alla vista. La ripresa mostra il fianco principale del complesso di edifici affacciati sull’attuale via Raffaello a Urbino, che costituiscono Casa Santi, luogo di nascita dell'artista. L’edificio, di fondazione trecentesca, fu abitato da Giovanni Santi, abile pittore e cronista, padre del geniale Raffaello che vi nacque il 28 marzo 1483. L’edificio passò di proprietà in diverse occasioni, ceduta dagli eredi del maestro. Nel 1635 la acquistò l’architetto, ingegnere e gnomomista Muzio Oddi, che ne approntò la ristrutturazione. Fu Oddi inoltre ad apporre la targa tuttora leggibile, celebrativa dell'artista urbinate e conchiusa da un distico di Pietro Bembo. L’inventario n° 655 del catalogo della Fotografia dell’Emilia compare per la prima volta nell’edizione a stampa pubblicata in francese nel 1879, dove è presente insieme ad altre immagini - prevalentemente degli esterni - di Urbino. Il fotografo Pietro Poppi, proprietario della ditta Fotografia dell'Emilia, riprese l'edificio in anni molto prossimi all'acquisizione da parte della neonata Accademia Raffaello (fondata nel 1869 dal Conte Pompeo Gherardi, l’associazione acquistò la casa nel 1873, per collocarvi la propria sede; nell'immagine non sono apprezzabili indizi che ne testimonino la presenza). Una seconda campionatura ben più corposa della città marchigiana venne compiuta da Poppi nel 1888, anche in ragione del grande cantiere di restauro che dal 1885 vide impegnato il concittadino Faccioli a Palazzo Ducale. Non è precisabile se la ripresa del 1879, venne sostituita con una nuova del 1888, come pure, nel caso si sia verificato lo scambio, quale degli scatti sia relativo alla stampa in esame. Tuttavia, il positivo è certamente posteriore al 1879 e forse riferibile agli anni in cui Faccioli si occupò della residenza urbinate, entro il 1890 circa. Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella precedente sede del Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, operando anche uno spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) in Palazzo Rodriguez (edificio in cui dal ’65 al ’69 avevano operato i coniugi Ferrara, Fotografia Milanese), ma lo stesso pittore-fotografo vi lavorò sin dal 1866. Effettivamente il 17 aprile del 1866 il quotidiano “Monitore di Bologna” menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56 (si segnala la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia – cfr. Fotografia e Fotografi a Bologna 1839-1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna. Il fondo fotografico Faccioli è costituito da stampe sciolte o incollate su supporto, raccolte nel corso della sua attività di ingegnere-architetto da Raffaele Faccioli (Bologna, 1836-1914). [SI PROSEGUE IN OSSERVAZIONI]
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800635803-370
- NUMERO D'INVENTARIO 31875/ 1000
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0