Fontevivo (Parma)/ Chiesa abbaziale/ Facciata e fianco Riprese dell'abbazia cistercense di Fontevivo (4 lastre)
negativo servizio,
ca 1891 - ante 1921
Castelli, Giovanni (1864-1921)
1864-1921
Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 21x27, 3 orizzontali (N_000931, N_000932, N_000933) e una verticale (N_000934). Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna - Fontevivo - Chiesa parrocchiale di San Bernardo, già abbazia cistercense di Santa Maria di Vivofonte
Architettura - Chiese - Abbazie cistercensi - Secc. XII-XIII
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Castelli, Giovanni (1864-1921): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico, eseguito dal fotografo bolognese Giovanni Castelli, è costituito da un gruppo di 4 riprese, che documentano l'ex abbazia cistercense di Santa Maria di Vivofonte (oggi Fontevivo), secolarizzata nel 1892, quando divenne una parrocchia ordinaria intitolata a San Bernardo. Gli scatti furono compiuti interamente in una medesima occasione, circoscrivibile cronologicamente tra l'ultimo decennio dell'Ottocento ed il 1921, anno di morte dell'autore; fu probabilmente durante il sopralluogo per le riprese di Fontevivo, che Castelli effettuò anche gli scatti della non distante abbazia cistercense di San Martino de' Bocci in Valserena (denominata anche Certosa di Paradigna), sempre nel parmense (vedi da inventario N_000927 a N_000930: gruppo di 4 lastre che precedevano, nella vecchia collocazione, le altrettante di Fontevivo). Fanno parte dell’insieme due vedute del fianco laterale sinistro di San Bernardo, ovvero del prospetto settentrionale libero dall'edificio conventuale: N_000931, veduta dell'intera nave sino all'innesto col transetto, e N_000932, ripresa più angolata che comprende anche la facciata principale. Il fronte quattrocentesco a salienti, con portale sguanciato e soprastante rosa che lo inquadra, è inoltre documentato in N_000933, veduta animata dai bambini del paese. Lo stato conservativo dell'interno della parrocchiale pare abbastanza buono come si può osservare in N_000934, ripresa della navata centrale dall'ingresso verso la zona presbiteriale. L'abbazia cistercense di Santa Maria di Vivofonte venne fondata per filiazione il 5 Maggio 1142, da dodici monaci, provenienti dal monastero di Chiaravalle della Colomba di Piacenza, comunità sorta meno di un decennio prima, legata alla mugnificenza della famiglia Pallavicino. L'edificazione della chiesa e del convento di Fontevivo si protrassero fino al secolo successivo; entrambi gli edifici furono poi ampiamente rimaneggiati nei secoli a venire, in particolar modo l'area del monastero per i diversi utilizzi che ospitò. Il complesso venne acquistato nel 1987 dal comune di Fontevivo, che nel corso di decenni ne completò il restauro. Se la facciata rimane la porzione più rimaneggiata del complesso abbaziale, il fianco sinistro settentrionale appare maggiormente integro nell'aspetto originario di matrice romanica, fortemente movimentato dalla presenza di contrafforti tra nave centrale e navatella laterale. Nella suggestiva parte absidale emergono i volumi dell'impianto cistercense (nonostante dall'incrocio dei bracci non si elevi la torre nolare, ma una più modesta copertura piramidale): la testata dell'abside quadrata come quella del transetto - entrambe uguali nel profilo cuspidato - è profilata da robusti contrafforti angolari. Giovanni Castelli (1864-1921) iniziò la propria attività di fotografo a Bologna nel 1891, presso Alessandro Cassarini (1847-1929). Insieme collaborarono al censimento fotografico dei castelli della regione; tale impegno permise un primo contatto con l’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell’Emilia (poi Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia), diretto dall’ingegner Raffaele Faccioli (1836-1914), sino al 1901. In seguito Castelli continuò in proprio la collaborazione con la soprintendenza, operando al rilevamento fotografico di numerosi beni architettonici
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634316
- NUMERO D'INVENTARIO da N_000931 a N_000934
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000931: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. I N. 168/INVENTARIO N. 3442/ LUOGO Fontevivo (Parma)/ MONUMENTO Chiesa abbaziale/ Fianco nord/ STAMPE N./ FOTOGRAFO Castelli/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0