Modena/ Chiesa S. Pietro/ Veduta dell'interno

negativo, ca 1894 - ca 1907

Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura – Chiese – Sec. 15-16
    Italia - Emilia Romagna - Modena – Chiesa di San Pietro
    Strumenti musicali - Organi – Sec. 16
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Studio Fotografico Orlandini (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La grande chiesa di San Pietro, annessa al monastero del riformato ordine di San Benedetto, fu costruita forse su progetto di Pietro Barabani, a partire dal 1476. Venne terminata nel 1506 grazie al sostegno economico di illustri famiglie modenesi, e solo nel 1518 si poté procedere alla sua consacrazione. Nel 1524 fu inaugurato il nuovo organo realizzato da Giovan Battista Facchetti da Brescia. L’organo fu collocato nella quarta campata a sinistra, e secondo gli esperti, è “un’opera mirabile nella sua ricercata imponenza”. La cantoria e la cassa sono sporgenti e sono rette da mensole profonde il cui peso eccessivo obbliga a spezzare la campata in due arcate minori, sostenute al centro da due colonnine. La cassa dello strumento fu dipinta da Giovanni Antonio Scazera (o Scacceri), mentre vent’anni più tardi Giovanni Taraschi dipinse la cantoria, le portelle, i sottarchi e le pareti del passaggio pensile che collega il monastero alla cantoria. La fotografia in esame raffigura l’interno della chiesa di San Pietro: in particolare vuole riprendere l’organo e la cantoria. La stampa positiva (con qualche leggera differenza) del negativo in esame, è rintracciabile con il numero d’inventario 66318, nel catalogo online delle fotografie catalogate dalle Raccolte Fotografiche Modenesi e pubblicato sul sito di Fondazione Fotografia Modena. La stampa all’albumina riporta stampato sul lato inferiore: “MODENA Chiesa di S. Pietro Particolare cantoria Edizione P. Orlandini e Figli - Modena”. Per analisi stilistica e tecnico-formale della ripresa, si decide di attribuire tale fototipo allo Studio fotografico Orlandini e di datare l’esecuzione della lastra tra il 1894 (anno in cui la ragione sociale dello studio fotografico muta in P. Orlandini e Figli) ed il 1907 (anno in cui la ditta assume il nome di Regia Fotografia Pellegrino Orlandini e figli). Lo Studio fotografico Orlandini fu il più importante e il più longevo tra gli atelier fotografici modenesi. Viene aperto intorno al 1878 da Pellegrino (che in precedenza aveva esercitato l'attività di fotografo a Correggio e Sassuolo) a cui succede il figlio Umberto e infine il nipote Carlo, fino al 1980. La prima carta intestata con l'indirizzo "via Bagni 19, palazzo Contessa Stoffi" risale al 1885. Nello stesso periodo il figlio primogenito di Pellegrino, Enrico, comincia a collaborare attivamente col padre che cambierà l'intestazione dello Studio in "Pellegrino Orlandini e Figlio". Nel 1894 il figlio minore Umberto, a soli quindici anni, inizia a collaborare in modo continuativo all’attività dell’impresa famigliare e la ragione sociale viene nuovamente mutata in "P. Orlandini e Figli". Nel 1899, grazie ad una foto di Umberto, la ditta riceve una medaglia al secondo Congresso Fotografico di Firenze e da allora si chiamerà "Premiata Fotografia P. Orlandini e Figli". Il salto di qualità ormai evidente dello studio, è sottolineato dall'inaugurazione il 31 maggio 1902, della nuova sede in via Castellaro. Nel 1903 Pellegrino è colto da paralisi e, pur conservando la qualifica di proprietario, lascia di fatto, la gestione ai figli Enrico e Umberto che manterranno l'intestazione "P. Orlandini e Figli" anche dopo la sua morte avvenuta nel 1910, quando lo studio conta già ben nove dipendenti. Mentre Enrico lascerà poche tracce della sua opera (muore nel 1921), è Umberto la personalità più elevata dello Studio che raggiunge sotto la sua guida il massimo splendore (anche con l'introduzione dell'attività editoriale che ne farà mutare l'intestazione in "Regia Fotografia Editrice Cav. Uff. Umberto Orlandini"). Umberto muore nel 1931 e lascia ai figli Carlo e Claudio la pesante eredità dell'atelier fotografico più prestigioso della città. Dopo la prematura scomparsa di Claudio, Carlo proseguirà da solo l'attività di fotografo titolare dello Studio (che mantiene l'intestazione del padre Umberto) per quasi mezzo secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634096
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000866
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul verso: in basso a destra - S. PIETRO MODENA -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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