Bologna Cortile della Chiesa S. Stefano
positivo,
post 1879 - ca 1902
Peli, Roberto
1840-1910
Il positivo, incollato ad supporto secondario di cartoncino giallo, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Santo Stefano/ da P_000295 a P_000384”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Il supporto secondario di cartoncino giallo presenta sul recto l'intestazione a stampa tipografica dell'autore Roberto Peli: "[…] BOLOGNA/ Via Farini n° 10/ Piazza Cavour 1° piano/ RP/ MODENA/ SUCCESSORE A BARBIERI/ Via Zono N° 8"
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Chiese - Chiostri - Loggiati
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Complesso di Santo Stefano - Chiostro benedettino
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MATERIA E TECNICA
albumina/ carta
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ATTRIBUZIONI
Peli, Roberto: fotografo inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo, dovuto all’atelier di Roberto Peli, documenta l'angolo settentrionale del Chiostro bendettino del convento di Santo Stefano a Bologna, prima dei restauri attuati nel 1908-1910, sotto la direzione di Luigi Corsini, funzionario della Soprintendenza ai Monumenti (Di Biase 1986, p. 128, vedi BIB). L'immagine è circoscrivibile cronologicamente tra il 1879, quando Peli si trasferì nello studio bolognese di via Farini-Piazza Cavour, ed il 1902 circa, quando aprì una succursale cittadina in via Indipendenza: la seconda sede non è infatti indicata nel supporto secondario, che riporta a stampa tipografica solo i due atelier di via Farini e di via Zono a Modena (non è da escludere inoltre che la stampa in ogni caso sia successiva al 1891, anno di istituzione dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti dell'Emilia). Dopo essere stato collaboratore del francese Emilio Anriot (1826-?), Roberto Peli (Bologna, 1840-1910) intraprese un'attività fotografica propria a partire dal 1864 in via Mercato di Mezzo n° 56, nel medesimo stabile del fotografo transalpino. Dopo un breve sodalizio con Pietro Poppi (1833-1914), esercitato probabilmente per meno di un anno dal 1866 nell'atelier di via San Mamolo n° 102 (oggi via D'Azeglio), seguì un trasferimento a Padova nel 1876. Successivamente, Peli fu nuovamente a Bologna, dove aprì nel 1879 lo studio di via Farini n° 10/ piazza Cavour e subentrò inoltre allo Studio Barbieri di Modena in via Zono n° 8 (come specificato nel supporto secondario). In via Indipendenza n° 30 aprì una seconda sede bolognese a partire dal 1902-1903. Alla morte di Peli, nel 1910, l’attività viene continuata da Alberto Rabbi (via Indipendenza) e Giulia Majani (via Farini), entrambi mantenendo il nome della ditta
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265568
- NUMERO D'INVENTARIO P_000350
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0