Bologna - Corpus Domini - M. A. Fraceschini - Altare crociera sinistra e cantoria
positivo,
ca 1920 - ca 1929
Croci, Felice
1880/ 1934
Il positivo, incollato ad un supporto di cartocino azzurro di media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Corpus Domini”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Scultura - Chiese
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno
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ATTRIBUZIONI
Croci, Felice: fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno della chiesa del Corpus Domini si conserva nel transetto destro, l'altare in stucco di Giuseppe Maria Mazza, alla cui sommità si aprono i due palchi della cantoria che incorniciano l'organo centrale. La datazione del positivo risulta approssimativa, circoscrivibile indicativamente, secondo l'analisi tecnico-formale, agli anni Venti del Novecento. Felice Croci nacque a Roma nel giugno del 1880. Il nome del Croci viene per la prima volta registrato dal Comune di Bologna nel 1905, in occasione della sua immigrazione da Roma, avvenuta, secondo i documenti comunali, lo stesso anno del suo matrimonio con Amelia Bortolotti. Non conosciamo purtroppo il motivo per cui il giovane romano volle trasferirsi a Bologna anche se è probabile che la sua decisione sia dovuta alla volontà di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, per coltivare e accrescere le sue inclinazioni artistiche. Un dato importante da precisare è che nel 1905, il Croci dichiara al Comune di essere commerciante, professione che pochi anni dopo, probabilmente nel 1911, verrà corretta, nei documenti dell’anagrafe a lui relativi, con la dicitura "fotografo”. Non sappiamo precisamente che tipo di attività commerciale abbia praticato il Croci dalla data del suo arrivo a Bologna fino all’inizio dell’attività come fotografo, si ha però la certezza che attorno al 1910 avesse un esercizio per la vendita di grammofoni, attività forse già operativa almeno dal 1905 e che continuò fino al 1911 anno della dichiarazione di fallimento. Dopo questa data è certo che il Croci abbia iniziato l’attività di "fotografo in casa", dicitura che intendeva un tipo di attività senza sede legale. È quantomeno insolito però che il Croci abbia iniziato un’attività professionale senza un periodo di praticantato presso qualche altro fotografo o comunque non siano rimaste tracce della sua formazione in questo campo. Felice Croci, a differenza dei molti fotografi attivi a Bologna fra i primi anni del Novecento, non esercitò mai l’attività di fotografo ritrattista, la vera vocazione di Croci era la Storia dell’Arte e i soggetti da lui fotografati non furono che opere d’arte. In questo campo riuscì comunque a trarre profitto dalle sue capacità manuali e dal suo senso pittorico; il ritocco delle lastre fotografiche da lui impressionate così come dei positivi, infatti era sempre personalmente eseguito in modo da garantire qualità visiva e "artistica" all’immagine. Nel 1917 circa, aveva preso in affitto un grande appartamento in un edificio di Via Farini 24, nel quale continuò ad esercitare la sua professione di fotografo, riservando un’ala dell’appartamento alla camera oscura e alle attrezzature tecniche. La maggior parte del lavoro in casa era proprio di camera oscura, visto che il Croci aveva come unico soggetto l’arte e questa selezione esclusiva lo portava più che altro ad operare le riprese fuori di casa; in camera oscura sviluppava e stampava le lastre delle fotografie da lui stesso scattate. Altre commissioni derivavano da artisti che, per ottenere materiale divulgativo della loro opera, ne richiedevano al Croci la riproduzione fotografica. L’aspetto del Croci che possiede maggiore importanza è sicuramente la costante ed esclusiva dedizione alla riproduzione delle opere d’arte, anche se l’estensione del suo sguardo non si allontanò, se non per qualche eccezione, dai dintorni dell’Emilia Romagna. Felice Croci fra gli anni ’20 e ‘30, era forse l’unico fotografo a occuparsi specificamente di riproduzione di opere d’arte e le commissioni giunsero anche fuori dal confine regionale: fra il 1924 e il 1925 realizzò per il Kunsthistorisches Institut di Firenze due campagne fotografiche importanti di circa cento fotografie ciascuna, quella del 1924 fu condotta sulle sculture del Battistero di Parma, quella del 1925 sulla pittura del Seicento a Bologna. Dal 1930 la fortuna del Croci cominciò a vacillare forse anche a causa della neonata Ditta Villani che, insieme ad altre, iniziò ad entrare in concorrenza col Croci proprio nel campo delle riproduzioni di opere e monumenti d’arte cui la ditta si era specializzata. La Famiglia Croci nel 1931 si trasferì in un appartamento in Via Guerrazzi, al numero civico 13; anche qui una stanza fu riservata al laboratorio fotografico: camera oscura, sala di posa e archivio dei negativi, che a quella data dovevano essere un discreto numero. Nonostante questi anni non possano considerarsi di grande fortuna per il Croci, nell’ottobre del 1931 la ditta pubblica un catalogo a stampa delle proprie fotografie d’arte, inventariate per autore. Felice Croci morì a Bologna il 30 Gennaio 1934, la ditta "Croci Felice" fu rilevata dal figlio Enea che inizialmente la portò avanti ancora sotto il nome del padre e in seguito la trasferì presso la propria abitazione e la intitolò a se stesso
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265311
- NUMERO D'INVENTARIO P_000409
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0