Chiesa del Corpus Domini = Interno = Portale
positivo,
ca 1896 - ca 1910
Il positivo, incollato ad un supporto di cartoncino a media grammatura color grigio-azzurro, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di cartone inerte, intestata “BOLOGNA/ Corpus Domini”. All'interno della scatola, i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario. Si segnalano le impronte del portalastre visibili negli angoli superiori del fototipo
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Architettura - Scultura - Chiese - Portali
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Santuario del Corpus Domini - Interno
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico storico (ex Soprintendenza BAP)
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'immagine documenta il portale maggiore del Corpus Domini, visto dall'interno, precedentemente le distruzioni accadute nel corso della seconda guerra mondiale. Il negativo della presente stampa positiva si conserva presso le collezioni Genus Bononiae della Cassa di Risparmio di Bologna e permette di attribuire il fototipo al centese Pietro Poppi (1833-1914). La ripresa venne eseguita tra il 1890 ed il 1896, secondo quanto indicato nella scheda relativa alla matrice (pubblicata on-line: http://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/12323). Secondo l'analisi tecnico-formale, la realizzazione del positivo è da collocarsi posteriormente, tra il 1896 (quando apparve nei cataloghi a stampa del fotografo) ed il 1910 circa , oltre l'anno di cessione dell'atelier da parte del fotografo (1907); è noto infatti che i successori continuarono a ristampare i negativi della Fotografia dell'Emilia. Nel 1863 il pittore Pietro Poppi (Cento, 1833 - Bologna, 1914) aprì un negozio di cartoleria in via Mercato di Mezzo 56 in società con Adriano Lodi. Nell'edificio aveva sede anche lo studio fotografico di Roberto Peli (ex collaboratore di Emilio Anriot), il quale probabilmente avviò Poppi alla professione di fotografo. Nel 1866 Poppi e Peli si associarono aprendo uno studio in via San Mamolo 102 (la ditta Peli, Poppi & C.), che rimase attivo fino al 1867, anno in cui Poppi si mise in proprio, ritornando nella precedente sede del Mercato di Mezzo. Solo nel 1869 Poppi rilevò ufficialmente La Fotografia dell'Emilia, operando anche uno spostamento di sede da via Mercato di Mezzo 56, dove venne fondata la ditta nel 1865, a via San Mamolo 101 (oggi via d’Azeglio) in Palazzo Rodriguez (edificio in cui dal ’65 al ’69 avevano operato i coniugi Ferrara, Fotografia Milanese), ma lo stesso pittore-fotografo vi lavorò sin dal 1866. Effettivamente il 17 aprile del 1866 il quotidiano “Monitore di Bologna” menziona Poppi quale direttore dello Stabilimento Fotografico dell’Emilia di via Mercato di Mezzo 56 (si segnala la tesi di Massimo Cova che vede in Poppi il fondatore della Fotografia dell’Emilia – cfr. Fotografia e Fotografi a Bologna 1839-1900, Bologna 1992, p. 277). Nel marzo del 1907 Poppi si ritirò, cedendo lo studio a Luigi Monari ed Armando Bacchelli; la Fotografia dell’Emilia passò in seguito, nel 1909, sotto la proprietà unica di Alfonso Zagnoli (chiusura definitiva della ditta nel 1921), il quale nel 1940 vendette quanto restava del fondo di lastre e positivi originali di Pietro Poppi alla Cassa di Risparmio di Bologna
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800265303
- NUMERO D'INVENTARIO P_000401
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna Modena e Reggio Emilia
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0