L'immagine documenta la veduta assonometrica della Casa del Mantegna in un disegno realizzato a cura della Regia Soprintendenza ai Monumenti di Verona, Mantova e Cremona, su progetto dell'allora Soprintendente Raffaello Niccoli, ingegnere responsabile fino al trasferimento a Siena nel 1942. Attorno al 1940 Niccoli cura il recupero dell'edificio che nel corso del Seicento era stato inglobato in uno stabile più grande, subendo modifiche e varie destinazioni d'uso (ad esempio quello di scuola di agraria dell’Istituto Tecnico Pitentino nel 1868). Nel 1878, un intervento di ristrutturazione a cura dell’ingegner Salvadori aveva occultato le originarie dimensioni della facciata. Col restauro del 1940-1943 la casa viene finalmente isolata e riportata all’aspetto originario, ripristinando l’ingresso e la scala. Il disegno è rubricato nell'inventario manoscritto dell'archivio fotografico come "Ritrovamenti e restauri". La data V-XIX riportata accanto al nome dell'autore L. de Gregorio fa riferimento al diciannovesimo anno dell'era fascista e pertanto si colloca al 1941